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venerdì 30 settembre 2016

Caterina Ruggeri: grande artista del colore





Oggi presentiamo una pittrice comasca che sta riscuotendo grande successo. Caterina Ruggeri ha iniziato il suo percorso artistico e si è avvicinata alla pittura nel 2004 nel bel mezzo della sua gloriosa carriera quale direttore del settore creativo e stilistico dell’azienda serica di famiglia. Si è accostata che l’arte e la pittura hanno sempre fatto parte di lei, ha seguito il suo istinto ed ha iniziato a trasferire su tela le sue emozioni, le sue vedute, le sue particolarità. Per dare una direzione alla sua esuberante vena artistica ha trovato un contributo solido e un punto di riferimento in Pierantonio Verga con il quale ha completato la sua formazione all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como.



 Caterina Ruggeri ama ed è rapita dal fascino dell’Oriente che influisce positivamente sulle scelte stilistiche delle sue opere. Uno dei temi predominanti più amati dall’artista sono gli orizzonti, il mare, il lago, le montagne; dove il paesaggio è il punto di partenza . I suoi dipinti hanno come tema principale le riflessioni sullo spazio e si distinguono per potenza, prospettiva e per sapiente uso del colore. Opere davvero ben fatte che appagano l’occhio e la mente del pubblico. Caterina Ruggeri osa e ci stupisce con colori intensi in cui prevale spesso la presenza degli azzurri, verdi, ocra e con la sua capacità di saperli domare e metterli in luce, anche attraverso graffi ben equilibrati che conferiscono rilievo e vita ai dipinti. Dipinti con una matericità solida che spesso non è data da pennellate, ma dall’uso delle mani o della spatola. Una sorta di costruzione, la costruzione di un'opera d'arte voluta, amata in cui si cela tutta la forza di questa grande artista. 




Caterina Ruggeri è davvero una pittrice che potrà donare molte soddisfazioni al pubblico, alla critica e al panorama artistico italiano.

Tra le sue mostre segnaliamo quelle tenute tra il 2010 e il 2014 a Como nella ex chiesa di San Francesco, nella ex Chiesa di San Pietro in Atrio e presso il Chiostrino di Sant'Eufemia . Nel 2011 espone q Domodossola a Villa Caselli. Ha inoltre partecipato a “La causa delle cose”, una mostra-spettacolo dedicata a Nicolas De Stael che si è svolta presso il Teatro Libero di Milano nel 2014, anno del centenario della nascita del pittore francese. Nel 2016 ha partecipato allo Spoleto Art Festival. Tra le personali più recenti, quelle nella sede centrale di UBS a Lugano nel 2015 e presso il Broletto di Como nel 2016.
Vive e lavora tra Como e Lugano.



Per avere info collegatevi con il sito della pittrice: http://www.caterinaruggeri.it/






















Quando non ho più blu, metto del rosso.
(Pablo Picasso)


martedì 27 settembre 2016

Fondazione Stefano Borgonovo: sosteniamo la ricerca



Ogni forma di comunicazione anche quella fatta da un piccolo blog può e deve servire a qualcosa di importante. E nel nostro piccolo vogliamo ricordare ed invitare tutti a sostenere una causa nobile. Sto parlando della Fondazione Stefano Borgonovo Onlus il cui scopo è la promozione della ricerca scientifica in ogni sua forma, in ambito medico, riabilitativo, l’assistenza psicologica e l’elargizione di contributi per l’assistenza domiciliare ed ospedaliera a favore dei malati della schifosa maledetta ..........(stronza è troppo poco). Sto parlando della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). La chiamo così, per non dire di peggio, perché la persona che sta scrivendo questo post ha vissuto in prima persona il calvario di avere in casa questa terribile malattia. Una malattia che si è portata via grandi uomini e grandi donne in un modo così cattivo e devastante da lasciare basiti, sorpresi e impotenti. Stefano Borgonovo era uno di questi. Un grande uomo! Un grande campione! Un campione di coraggio e di dignità! Un leone che ha lottato fino alla fine! Nato a Giussano nel  1964 esordì in Serie A a 18 anni poi vestì i nostri colori nel 1982 con la maglia del Como. Nel 1986 venne acquistato dal Milan, ma rimase a Como per altre due stagioni per poi essere dato in prestito alla Fiorentina. Qui formò  insieme a Roberto Baggio una coppia d’attacco indimenticabile! 


Nel 1988 venne chiamato in Nazionale. Nella stagione 1989-90 vestì la maglia rossonera giocando con il trio dei super olandesi e con un decisamente e meritatamente noto Marco Van Basten come idolo della squadra, Stefano riescì comunque a mettersi in mostra e non fu  cosa da poco.. Purtroppo subì  un grave infortunio al ginocchio che lo tenne spesso fuori dal gara. Lottando come un leone tornò a pieno regime ancora nella Fiorentina, per poi giocare con le maglie di Pescara,Brescia e Udinese. Chiude la sua carriera 1996. Nel 2000 iniziò da Como la sua carriera da allenatore dei settori giovanili, poi nel 2005 diede l'addio al mondo del calcio. Purtroppo nel 2008 ci fu l'annuncio: dichiarò di essere stato colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di non essere in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. Negli anni successivi Borgonovo fu insignito di importanti riconoscimenti quali l ‘Ambrogino d’Oro a Milano nel 2008, l’Abbondino d’Oro a Como nel 2009 e il Fiorino d'oro a Firenze nel 2010. Nello stesso anno nasce la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, che sostiene la ricerca per provare a combattere e vincere la SLA. Nel corso degli anni la Fondazione ha dato vita ad una serie di iniziative per la raccolta fondi, con partite benefiche organizzate allo stadio Franchi di Firenze e a San Siro a Milano. 



Sin dall’ inizio, la Fondazione si é impegnata ad attirare l’attenzione delle istituzioni e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neuro-degenerativa progressiva per la quale non esiste una cura. Credetemi, solo chi contrae o chi si trova a stretto contatto con qualcuno che abbia la SLA può capire davvero che razza di inferno sia. E’ davvero una cosa tremenda!! Quando diagnosticarono questa malattia nella mia famiglia non avevo nemmeno idea di cosa fosse e non sto parlando degli anni 20. La mia esperienza è recente,  ne avevo sentito parlare, ma non sapevo a cosa stavamo andando incontro. Non sapevamo che avrebbe stravolto tutto le nostre vite! Per questo è importante che la gente sappia e soprattutto è importante trovare una cura o cercare di trovare una forma di prevenzione. Qualsiasi indizio o passo in  più può fare la differenza per una persona malata e per le persone che le sono vicine. Ci sono troppe domande riguardo alla Sla che non hanno risposte! Per questo è importante aiutare queste fondazioni. Se non in modo materiale con donazioni di denaro, potete farlo con il volontariato, con il supporto morale, con la sensibilizzazione anche solo parlandone.. Non si tratta sempre solo di soldi. Basta anche solo non ignorare che queste cose esistono e possono capitare a tutti!  Qui ho scelto di parlare della Fondazione Borgonovo anche in onore della persona vicina a me perché lo adorava ed era un suo grande ammiratore e perché so di cosa sto parlando conoscendo la maledetta........ ma tutte le fondazioni che dedicano tempo e fatica per aiutare gli ammalati sono da prendere in considerazione. Alla guida della Fondazione Borgonovo c’è una grande donna: Chantal, la moglie di Stefano ed i suoi quattro figli che ogni giorno si impegnano nella raccolta fondi da destinare alla ricerca e trasmettere a il messaggio del loro campione agli ammalati perché non mollino mai, perché non perdano la speranza, perché trovino la motivazione per non lasciarsi abbattere! Non ci sono commenti da aggiungere su quanto sia speciale questa famiglia! 


Grazie alle persone come loro la ricerca può fare molti passi in avanti e noi tutti possiamo dare un piccolo contributo in qualsiasi modo anche solo con la positività e con la voglia a di non mollare mai...
Como amava molto Borgonovo e nonostante un iter decisamente lungo, fra burocrazia e qualche ritardo è stato inaugurato il Largo Stefano Borgonovo : il piazzale a davanti allo stadio di Como, la squadra dove aveva debuttato nelle giovanili e da dove era decollata la sua brillante carriera. Un ricordo toccante e sentito dedicato al nostro grande campione proprio nel giorno del suo 52° compleanno. Una dimostrazione di affetto sincero per tutto ciò che ci ha lasciato. Grazie !


Per entrare in contratto con la Fondazione Borgonovo visitate:

http://www.fondazionestefanoborgonovo.it/
oppure con la pagina facebook

https://www.facebook.com/Fondazione-Stefano-Borgonovo-Onlus-224760947726143/



(l.m.)

Betto Lotti: grande esponente del Novecento Italiano



Oggi presentiamo un grande artista legato al territorio lariano anche se ligure di nascita e toscano d'adozione..

BETTO LOTTI nasce a Taggia il 12 luglio 1894. Trascorse la sua giovinezza a Firenze. Conseguì la maturità artistica e frequentò l’Accademia di Belle Arti e si inserì in ambienti artistici influenti dove conobbe Soffici, Achille Lega, Primo Conti e Ottone Rosai che divenne suo grande amico. Fu proprio con Rosai che espose per la prima volta nel 1913 presso la Galleria Cavour ottenendo un grande successo di pubblico e critica. Durante la mostra le opere dei due artisti saranno “giudicate” da visitatori d’eccezione quali Marinetti, Boccioni, Carrà che ne apprezzeranno la notevolmente le qualità e le novità stilistiche-pittoriche innovative. 




Betto Lotti partecipa attivamente alla vita culturale del capoluogo toscano dedicandosi a numerose tecniche artistiche dall’acquaforte alla grafica, dall’acquarello alla pittura ad olio, lavora come disegnatore e modellatore di plastici topografici all’Istituto Geografico Militare e realizzerà anche scenografie per il Teatro Comunale di Firenze… un artista completo e un grande professionista.

Nel 1936 l’artista si trasferisce a Como. Qui continua la sua ricerca pittorica, insegna educazione artistica e ricopre anche il ruolo di vice presidente della Società di Belle Arti il tutto portando avanti contemporaneamente il suo impegno di pittore.



Sicuramente la bellezza del territorio Lariano e del Lago di Como ispirarono positivamente l’artista che parteciperà ad un notevole numero di mostre personali e collettive. Ovviamente frequentando e amando il mondo artistico porteranno il maestro Lotti a conoscere i grandi astrattisti comaschi quali Rho, Radice, Galli e Badiali. Egli non aderisce alle teorie rivoluzionarie degli amici astrattisti, ma indubbiamente la sua arte risente della loro influenza. Infatti l’artista cambia il suo stile artistico e la sua pittura si fa più attenta alle forme.

Muore improvvisamente nel 1977.

Recentemente si è svolta a Como una mostra antologica a lui dedicata intitolata “Da Firenze a Como, viaggio nell’arte di Betto Lotti” … una mostra bellissima!

Per restare sempre aggiornati su questo grande esponente del Novecento italiano visitate il sito


http://www.bettolotti.it/


domenica 25 settembre 2016

Banksy : grande esponente della street art

Non so perché le persone siano così entusiaste di rendere pubblici i dettagli della loro vita privata, dimenticano che l'invisibilità è un super potere…. Banksy


Con questa frase famosissima offriamo un  post dedicato a lui, uno degli artisti più amati e odiati del nostro tempo. Nessuno sa il suo vero nome anche se recentemente degli studiosi della Queen Mary University di Londra hanno dichiarato la sua identità (chissà se sarà quella giusta…). Noi non la riportiamo perché ci piace l’alone di mistero che circonda questo personaggio.. Sto parlando di Banksy, un artista che proviene da Bristol e che la sua irriverenza, la sua strafottenza e per il mistero legato alla sua identità è diventato un vero e proprio fenomeno. Banksy pone la sua arte sui muri e sulle pareti di edifici in tutto il mondo. Con le sue opere “da strada” provocatorie è un artista che fa arrabbiare, riflettere e che scuote l’opinione pubblica. Che sia amato o odiato ormai è famoso praticamente ovunque! Le sue opere sono spesso orientate verso temi politici, morali e toccano argomenti delicati e sempre con un tocco di satira e spesso di ironia. Per la realizzazione adotta tecniche differenti e fu uno tra i primi ad usare gli stencil con una certa frequenza tanto da diventarne punto di riferimento anche per molti altri artisti di strada. Una delle cose che sinceramente mi colpisce di più è la sua capacità di infilarsi nei musei per esporre le sue opere accanto alle presenti. Questa è a nostro parere la sua abilità più grande. Come fa? Possibile che nessuno lo veda? Banksy è un artista a 360 gradi che non utilizza solo la sua creatività esponendola solo sui muri grazie a stencil, spray, tele ecc. Il suo cortometraggio Exit through the gift shop è davvero un piccolo capolavoro e consiglio a tutti di guardarlo. Nel 2010 è stato candidato all’Oscar. Nel film diretto proprio da Banksy con l'aiuto di Fairey, le sue interviste si susseguono a quelle di altri esponenti di spicco della street art. Nel film c’è anche Thierry Guetta ex proprietario di un negozio di abbigliamento e videoamatore “ufficiale” degli artisti di strada.. influenzato ed introdotto in quel mondo dal cugino alias Invader (un altro grandissimo esponente internazionale della street art ) si trasformerà a sua volta in artista con il nome di mr brainwash, ma non aggiungo altro per non rovinare la visione del film….


Ma torniamo a Banksy. Per capire e comprendere l’artista bisogna vedere o conoscer qualche sua opera. Io ne aggiungerò alcune famose anche se purtroppo non sono più tutte disponibili al pubblico… Andiamo a Londra dove a Chalk Farm appena fuori dall’uscita della Northern Line si trova Chalk Farm Maid, lavoro molto famoso anche se purtroppo è quasi del tutto cancellato. A pochi passi dalla BT Tower nel centro di West End e dalla fermata della metropolitana di Googdge Street troverete l’opera If Graffiti Changed Anything. 

 

Nella zona nord di Londra troviamo I don’t believe in global warming” a Regent’s Canal.

Sempre nella zona Nord di Londra c’era Child with bunting ora cancellata, a Notting Hill il famoso Graffiti Painter. Uno dei più recenti era su un muro di fronte alla sede dell’ambasciata di Parigi nel Regno Unito, a Knightsbridge, nel centro della Londra ed purtroppo è stato subito coperto. Si trattava di un ritratto di Steve Jobs su un muro della Giungla di Calais, l’enorme baraccopoli dove vivono i migranti che dalla Francia provano a raggiungere il Regno Unito. Jobs aveva in mano una sacca e un vecchio computer Apple, in riferimento al fatto che il padre biologico dell’informatico era un rifugiato siriano che emigrò a New York negli anni Cinquanta. 



Ci fermiamo con le opere londinesi e ci spostiamo a Bristol dove c’era Mobile Lovers: una coppia di innamorati che mentre si abbracciano curano le notifiche sullo smartphone. Diciamo c’era perché poche ore dopo la realizzazione è stata rimossa e presa in custodia da un pub di Bristol dove era visibile pagando. E’ incredibile.. Mi frego un’opera e la faccio pagare per guardarla.. Successivamente è stata venduta. E’ pazzesca la reazione che l’artista provoca nelle persone: il fatto che molti stacchino le opere di quest’uomo dai muri che sia per amore dell’arte, per rabbia, per polemica o per avidità e per guadagnare dei soldi rubando un bene lasciato pubblico fa di lui un genio un personaggio leggendario. Molta gente lo critica… più lo fanno più aumenta la fama.. In poche parole il suo successo cresce i proporzione alle critiche alle coperture e ai furti.



Lasciamo Londra… andiamo altrove … il gatto siberiano ritratto a Gaza che fa parte di una serie di quattro opere, di un viaggio e di un video documentario che voleva mostrare la situazione della striscia di Gaza dopo la guerra con Israele del 2014.

Non vado avanti altrimenti la lista sarebbe discretamente lunga.. Comunque per concludere una delle sue ultime opere è apparsa sul muro di un edificio sulla Long Island Expressway, lungo la strada dell'aeroporto J.F. Kennedy, precisamente tra Borden Avenue e la 35ª strada a New York un lavoro che faceva parte della performance itinerante Better out than in…

La Grande Mela è stata protagonista di un altro film- documentario di Banksy che ovviamente vi consiglio di guardare. Banksy does New York! Un film che stavolta non è stato voluto dall’artista ma che racconta e testimonia il delirio e il fermento che si scatenò nell’ ottobre del 2013, quando Banksy realizzò numerosi lavori e installazioni nei cinque distretti di New York. Il film è stato prodotto dall’emittente televisiva americana HBO con la regia di Chris Moukarbel per raccontare il mese di follia che ha interessato i fan di Banksy, che hanno documentato con video e fotografie la la performance itinerante ‘‘Better Out Than In”. Better Out Than In era in sostanza una personale all’aria aperta, che prevedeva un’opera al giorno realizzata da Banksy in un luogo a sorpresa… Intorno a questo evento si è formato un clima pazzesco.. Io adoro Banksy!!! Adoro la potenza di questo artista e quello che provoca nelle persone! Lo adoro!




E in Italia? Ebbene sappiate che per ora le uniche opere di Banksy sono a Napoli. L’artista realizzò una prima opera in Via Benedetto Croce ma fu cancellata e coperta da un altro writer . A Piazza Gerolomini, in pieno centro storico di esiste però un’altra opera una Madonna by Banks. Aspettiamo che l'artista torni in Italia...

Grazie Banksy e grazie agli artisti di strada… quelli veri..

L’artista di strada ama ciò che fa, ha talento ha qualcosa da dire e da lasciare a tutti noi. La sua è arte! Non è vandalismo. Il vero artista non rovina e non violenta opere d’arte e monumenti. Il vero artista rende la città più bella. L'arte è bellezza, l'artista un creatore di bellezza. Chi  distrugge, sporca, rovina non è artista...

sabato 24 settembre 2016

Consonno: paese irreale e suggestivo



Una storia che affascina ed incuriosisce tutti… nessuno escluso… un borgo antico… il sogno di successo… una Las Vegas made in Italy… un luogo dimenticato… Stiamo parlando di Consonno, una frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco. Un luogo su cui mise gli occhi un eccentrico industriale milanese il conte Mario Bagno, che nel periodo del boom economico ebbe l’idea di investire i suoi soldi in questo piccolo paese per farne una sorta di parco giochi. Il luogo lo affascinava molto: la bellezza della zona e la vicinanza con Milano, Lecco e Como lo rendevano ideale per il suo progetto. Come spesso accade chi possiede il potere dettato dal denaro può avanzare pretese folli e per poter realizzare questa idea giocosa fu necessario abbattere tutte le costruzioni dell'antico borgo allora esistente. Ovviamente anche gli abitanti non erano previsti come comparse nella sua Las Vegas… così quando si resero davvero conto di cosa stesse succedendo iniziarono ad abbandonare il borgo. I poveri illusi pensarono si trattasse di una sorta di miglioria per il loro paese… Invece il Conte ambizioso e megalomane si curava solamente di portare avanti la sua idea a qualsiasi costo; in poche parole spazzò via tutto. Gli unici edifici che rimasero in piedi furono la chiesa risalente al XIII secolo, la canonica e il cimitero. Ovviamente nella sua idea le costruzioni dovevano essere lussuose e dalle forme più strane, Consonno doveva lasciare tutti a bocca aperta così nel 1968 costruzioni decisamente al limite del kitsch con richiami a diverse culture: un castello medievale, una pagoda cinese, un minareto. E poi ancora una balera, hotel lussuosi, campi da calcio, luna park, casinò, zoo e avanti.. la brama di quest’uomo non conosceva limite. Voleva pure costruire una pista automobilistica. Le vecchie case vennero sostituite da palazzi. Consonno diventò un baccanale un centro divertimenti. Poi la natura , forse anche la violenza degli interventi effettuati dal Conte sul territorio (spostò perfino una collina per migliorare la visuale), reclamò il suo spazio con prepotenza. Nel 1976 una frana distrusse completamente la via che da Olginate conduceva a Consonno, decretandone la fine. Cinque anni dopo Il Conte Bagno tentò di riparare ma ormai i turisti non tornarono più e anche parecchi abitanti rimasti nella iniziarono ad andarsene. Tutte le strutture caddero in rovina senza l’adeguata manutenzione. Nell’ ottobre del 1995 il Conte Bagno morì all'età di 94 anni. Negli anni successivi Consonno divenne un luogo malfamato dove i pochissimi abitanti si ritrovarono a dover fare i conti con giovani alle prese con alcool e droga. Via libera all’abbandono! L'atto finale della storia di Consonno si ebbe durante un rave party nell’estate del 2007, praticamente una sorta di degenero in cui molte strutture furono ulteriormente danneggiate, rese pericolanti e sommerse da graffiti. Oggi il “paese” si raggiunge percorrendo una strada in salita attraverso un bosco . Le strade comunali sono percorribili a piedi, ma ci sono delle sbarre che impediscono l'accesso alle automobili e vengono alzate solo durante gli orari di apertura del cimitero. Molti degli edifici rimasti sono pericolanti e non è consentito l'accesso per motivi di sicurezza. L’atmosfera che si respira è a dir poco onirica. Questo luogo tanto suggestivo ha attirato anche il mondo cinematografico e pubblicitario. Infatti sono stati girati molti cortometraggi, spot e video musicali. A questo proposito postiamo il fantastico e potentissimo video dei Methedras girato proprio a Consonno. Consonno è spettrale, suggestiva, strana, misteriosa ma non è una città fantasma: nel 2007 fu fondata l'associazione "Amici di Consonno" un ente che si occupa di tutelare e far rivivere questo luogo. L’associazione è composta da volontari e da persone del posto che amano questo luogo e si impegnano costantemente per si occupa di tutelare il borgo prendendosi cura del verde e organizzando eventi. Un impegno ammirevole. Potrete  saperne di più visitando il sito http://www.consonno.it/home.htm o la pagina facebook Amici di Consonno.


Alcuni video e spot girati a Consonno: 


Il potentissimo video " Deathocracy" dei Methedras girato a Consonno


Il video Carillon di Mr Rain


Videoclip BMW find your Ex1t




mercoledì 21 settembre 2016

Eleganza a 5 stelle: "Il Sereno" resort - Torno - Lago di Como

Un albergo lussuoso e sorprendente ecco "Il Sereno" resort di Torno. Un edificio moderno e dal design accattivante che sorge sulle rive del Lario. Un hotel 5 stelle che non deluderà sicuramente le aspettative dl pubblico. Luis Contreras è il proprietario di questo luogo da favola e anche del famoso resort gemello "Le Sereno" a Saint Barth.
Il Sereno è stato selezionato da alcune delle testate internazionali più famoso tra i 25 migliori alberghi al mondo 2016.
Lo scenario unico del Lago di Como farà da cornice alle trenta lussuosissime suite, tutte con vista lago, firmate dalla designer spagnola Patricia Urquiola. A disposizione degli illustri ospiti una piscina sospesa sul lago, una spiaggia privata, un ristorante raffinato e imbarcazioni Ernesto Riva per gli spostamenti degli ospiti sul Lario. Il ristorante porta la firma dello chef Andrea Berton, autore di una cucina raffinata e complessa. 


Ma non finisce qui perché l'azienda offre anche a meno di 1 Km dal resort il complesso di Villa Pliniana dove Sereno Hotels ha firmato un contratto di gestione ventennale con la proprietà già fruibile e completamente ristrutturata, con 19 camere da letto negli appartamenti nell’edificio principale e 3 ville indipendenti che possono accomodare fino 39 ospiti. La Spa privata con piscina vista lago, le sale da ballo e i rigogliosi giardini sono cornice perfetta per matrimoni ed eventi di altissimo livello. 



Per informazzioni e prenotazioni visitate:

http://www.ilsereno.com/

http://villapliniana.com/it/