Translate

martedì 19 dicembre 2017

Giò Aramini: un artista unico con un grande amore per la natura




Oggi dedichiamo un post a quello che consideriamo un grande artista, un grande scultore e un grande uomo sotto ogni punto di vista… Le sue opere sono di pubblico dominio e a disposizione di tutti, poiché molte di esse sono disseminate nelle montagne sopra a Cernobbio. Non è raro infatti, mentre si passeggia a Piazzola, in direzione Croce dell’Uomo e in zona Bisbino, incontrare delle bellissime creature in legno o leggere versi meravigliosi incisi su tronchi . Simpatici animaletti, fiori, personaggi fantasiosi.. Questa zona di Cernobbio è resa ancor più magica grazie al tocco di Giò Aramini. 



Questo artista è stato un grande imprenditore ed ha dedicato la sua vita al lavoro. Per staccare dai suoi numerosi impegni amava trascorrere i fine settimana nella sua bellissima casa di Piazzola. Qui, ha trascorso anche la sua infanzia in compagnia del nonno Giuseppe che gli tramandò la passione per la natura e per i boschi. Un giorno gli venne la brillante idea di scolpire i tronchi caduti per vecchiaia o a causa di agenti atmosferici ricavandone bellissime figure come civette, galli, gufi, serpenti, cervi, orsi, lumache, fiori e di imprimere antichi proverbi e frasi poetiche.

Ora queste opere fanno parte del panorama della zona e sono davvero bellissime!!! Per chi non fosse mai stato sulle nostre montagne consigliamo una bella passeggiata per godere della bellezza della natura e ammirare le opere di Giò che vi accompagnano lungo il vostro cammino. 



Oggi questo scultore, anche se lui non ama definirsi tale, è in pensione e può dedicare tutte le sue energie a questo meraviglioso passatempo donando il suo tempo alla cura del territorio nord occidentale del Comune di Cernobbio. Giò lavora per passione e amore per la natura e, anche se non si definisce un artista, la sua bravura, la sua semplicità e la sua umiltà lo rendono degno di un titolo ancora più grande.

In commercio c’è anche un libro   dedicato ai suoi amici del bosco: I legni di Giò di Alessandro Dominioni Editore.

Potrete ammirare alcune delle sue opere anche presso il Giardino della Valle a Cernobbio



"I veri artisti sono quasi gli unici uomini che fanno il loro lavoro per il piacere di farlo"

A. Rodin

Grazie Giò !!!

venerdì 15 dicembre 2017

Il Museo di Villa Bernasconi - Cernobbio


Una nuova ed originale realtà museale ha aperto le sue porte al pubblico a Cernobbio:
il Museo di Villa Bernasconi. Finalmente questo gioiello Liberty, questo edificio meraviglioso fresco di restauro ora sarà fruibile dal pubblico con un nuovo approccio museale del tutto fuori dagli schemi, dove sarà la “villa” stessa a parlare ed a raccontarsi ai visitatori, accompagnandoli verso la scoperta della sua storia e delle persone che vi hanno abitato a partire dal 1906 ad oggi. Non si tratta, dunque, di un museo nel senso tradizionale del termine, ma di qualcosa di diverso: un percorso innovativo e interattivo grazie a contenuti multimediali, oggetti e documenti storici in prestito da collezioni museali e private, ma anche attraverso esperienze multi sensoriali. La visita, che inizia dal parco e si struttura sui due piani nobili della Villa, anche se il percorso non è obbligatorio. I visitatori infatti possono muoversi in libertà all'interno della dimora. 




Al piano rialzato viene raccontato il contesto storico dei primi del 900.

Al piano superiore viene invece raccontata la storia dell’imprenditore Davide Bernasconi e della sua famiglia.

Una novità assoluta sarà presente all'interno del museo: La Wikistazione di Villa Bernasconi (la prima in Italia) posizionata nella veranda al piano rialzato: una postazione fissa arredata con una poltroncina in stile liberty e un moderno piano di lavoro con il necessario per collegare un pc portatile e lavorare connessi a internet. Ad arricchire la postazione ci sarà anche una ricca bibliografia sul Liberty e sulle ville del Lago di Como a disposizione di chiunque voglia apportare modifiche ai progetti Wikimedia.

La Wikistazione per il momento sarà rivolta ai wikipediani con un po’ di esperienza, che potranno modificare, creare o tradurre voci su Wikipedia e caricare immagini su Wikimedia Commons. Nella Wikistazione… ci sarà anche il Wikipassaporto: un documento stampabile a casa o ritirabile presso il museo, dove sarà possibile apporre il timbro di Villa Bernasconi e quelli delle altre realtà culturali e museali che aderiranno all’iniziativa. 



Che meraviglia!!! Cosa state aspettando? Villa Bernasconi vi aspetta...

Per ogni informazione: https://www.villabernasconi.eu/

BIGLIETTI
8€ intero – 5€ ridotto
gratis under 14 e over 75

Ridotto
• ragazzi/e dai 15 ai 30 anni
• adulti dai 65 ai 74 anni
• Cernobbiesi
• gruppi di almeno 10 persone
• giornalisti in visita personale

Convenzioni
FAI, TCI, Card Parolario, Card Arte&Arte, Card Feltrinelli,
Abbonati: ASFF, Teatro Sociale di Como, Teatro San Teodoro di Cantù,
Tesserati associazioni cernobbiesi, Clienti Anagramma

Gratuito
• under 14
• over 75
• ex dipendenti TSB (è richiesto di raccontare un proprio ricordo)
• persone portatrici di handicap con accompagnatore
• guide turistiche accompagnatrici di gruppi
• giornalisti che realizzano un servizio, accreditati in precedenza
• insegnanti
• membri ICOM e ICCROM
• possessori tessera Musei Lombardia e Wikimedia Italia





domenica 19 novembre 2017

Federica Galli: uno dei maggiori esponenti dell’arte incisoria italiana



Oggi appuntamento con un’artista incredibile e legata anche al nostro territorio...
Federica Galli, è senza dubbio uno dei maggiori esponenti dell’arte incisoria italiana. Nasce nel 1932 a Soresina, alle porte di Cremona e dopo la guerra si iscrive al liceo artistico a Milano nel 1946 e all’Accademia delle belle Arti di Brera nel 1950, dove si diploma in pittura. Inizia a incidere nel 1954. La prima acquaforte di Federica Galli è una veduta di Rovenna. L'artista incise la lastra con il disegno in positivo e dalla stampa ne conseguì un negativo... un errore forse voluto o dettato dalla poca esperienza...? Ad ogni modo, da questa veduta di Cernobbio iniziò una carriera molto interessante e molto attiva. Nel 1966 si sposa con il giornalista Giovanni Raimondi del «Corriere della Sera», ed inizia una serie di viaggi culturali che la portano nelle maggiori città italiane ed europee. 





Questo è anche l’anno in cui l’artista diventa consapevole di essere nata e di avere un grande talento per l’incisione, una tecnica artistica  alla quale si dedicherà in maniera assoluta. La prima mostra è del 1960 a Milano, alla quale seguiranno molte esposizioni in Italia e all’estero: Londra, Parigi, Pechino, Atene, Belgrado, Zagabria. Fra le principali ricordiamo la personale delle "Trentanove vedute di Venezia" nel 1987 alla Fondazione Cini, nell’isola di San Giorgio, dove nessun artista contemporaneo aveva esposto prima di allora. La mostra divenne itinerante e venne trasferita  al Museo civico di Mantova, all’Accademia di Firenze, a Palazzo Sertoli di Sondrio, all’Istituto italiano di cultura a Londra e, nel 1992, per una iniziativa culturale delle ambasciate italiane anche  a Bangkok, Singapore, Seoul, Djakarta e Kuala Lampur. Sul suo lavoro sono stati pubblicati libri e saggi dai più qualificati critici tra i quali Mario De Micheli, Giovanni Testori, Mina Gregori, Carlo Bo, Roberto Tassi, Daniel Berger, Gian Alberto Dall'Acqua, Alberico Sala e David Landau. 



L'artista crea opere dedicate ai paesaggi urbani, alla natura che la circonda, spaziando tra diverse tematiche: scorci di Milano, Torino, Venezia, la pianura Padana, per poi arrivare all’importante ( e meravigliosa)  fase degli alberi monumentali. Nel 1993 espone a Cernobbio presso la biblioteca comunale.
Una mostra splendida che abbiamo visitato era l’ antologica del 2008, a Monza, nella Serra della Villa Reale.
Federica Galli, fra il 1954 e il 2008, ha inciso oltre ottocento lastre dedicandosi principalmente a tre tematiche: i paesaggi, gli alberi e le vedute e sono tutte una più bella dell’altra, un lavoro magistrale che ha portato l’artista ai vertici del successo grazie alla tecnica incisoria 



Federica ci lascia il 6 febbraio del 2009, affidando la sua eredità artistica a una Fondazione di Milano che porta il suo nome e che si prefigge di mantenere viva la sua attività artistica attraverso iniziative didattiche, culturali e commerciali.

Guardate quanto meravigliose siano le opere di quest’artista... dei capolavori !!!





venerdì 17 novembre 2017

La Miascia: un dolce semplice ideale per festeggiare il Natale



Che bello… si avvicina il Natale e oggi, grazie alla nostra Rita, vi presentiamo un tipico dolce natalizio lariano. Ebbene si anche il Lago di Como ha un suo “panettone”, molto meno conosciuto rispetto al mitico dolce milanese, che veniva preparato con ingredienti semplici e che in passato veniva consumato al posto del pasto o appunto per celebrare le feste natalizie. Stiamo parlando della Miascia ovviamente, un dolce gustosissimo e adatto per festeggiamenti in famiglia. Esistono molte varianti alla ricetta originale, oggi vi proponiamo quella della nostra amica e speriamo sia di vostro gradimento.

Ingredienti: 500 g di pane raffermo spezzettato e lasciato ammorbidire con mezzo litro di latte di latte (per 2 ore circa), 2 uova, 3 mele tagliate a cubetti, 20 g di pinoli, 20 g di uvetta, 20 gr di nocciole tritate, scorza di limone grattugiata , 30 g di gocce di cioccolato, 50 g di burro, 2 cucchiai di olio d’oliva, 1 cucchiaio di farina, 60 g di zucchero, mezzo cucchiaino di cannella, zucchero a velo .

Preparazione: Sminuzzare il pane ammorbidito con una forchetta, aggiungere le mele, i pinoli, nocciole, cioccolato, il limone, l’uvetta e mescolate bene per amalgamare il composto. Imburrate e infarinate la tortiera e versate l'impasto. Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti e poi a 150° per altri 15/20 minuti fino a quando la superficie sarà di un bel colore dorato. Aggiungete una spolverata di zucchero a velo e se vi piace ancora un pochino di cannella.

Questa torta è ottima tiepida, ma anche il giorno seguente. Un dolce che sa di storia, di semplicità…

Molti la preparano con il liquore, Rita avendo dei bambini preferisce evitarlo ed ha aggiunto gocce di cioccolato e nocciole.

Buon appetito a tutti voi !!!









giovedì 16 novembre 2017

Giuseppe Terragni: massimo esponente del razionalismo italiano




In campo artistico non possiamo non dedicare un post ad un grande maestro: Giuseppe Terragni (Meda 1904 – Como 1943), uno dei più noti esponenti dell’architettura contemporanea italiana del periodo fascista. La sua concezione degli spazi, il suo genio, la sua visione, la linearità, e l’essenzialità dei disegni lo rendono, senza ombra di dubbio il massimo rappresentante del razionalismo italiano. Giuseppe Terragni nasce a Meda ma per iscriversi alle scuole migliori si trasferisce a Como dai parenti materni. Nel 1917 si iscrive al corso di fisica-matematica all'Istituto Tecnico di Como. Nel 1921 si diploma e si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura presso il Politecnico di Milano. Nel 1925 il suo giro di conoscenze si allarga e incontra Pietro Lingeri, con il quale si creerà un legame professionale e di profonda amicizia che durerà per tutta la vita. Giuseppe Terragni si laurea nel 1926 con Gino Pollini, Guido Frette, Carlo Enrico Rava, Sebastiano Larco, Luigi Figini e Adalberto Libera. 



Qui si scrive un  pezzo di storia e prende forma il razionalismo italiano con il gruppo dei "sette", un’unione che negli anni successivi diventerà sempre più influente e si trasformerà nel Movimento Italiano di Architettura Razionale nel 1930. Nel 1927 escono quattro articoli considerati il manifesto del Razionalismo Italiano e Terragni è ovviamente uno dei sette firmatari del manifesto. Nel 1928 Terragni si afferma con la realizzazione dell'edificio "Novocomum" a Como, che per le sue dimensioni fu subito soprannominato "il Transatlantico". Questo edificio rappresenta il primo esempio di architettura razionalista in Italia e si sviluppa su una lunghezza di oltre 60 m ed una altezza di cinque piani con impianto planimetrico a pettine e struttura portante a scheletro, realizzata con travi e pilastri in calcestruzzo armato. Ovviamente una simile architettura suscitò delle critiche, essendo completamente fuori dagli schemi classici cittadini. Nel 1931 realizza il "Monumento ai caduti"di Como e nel 1932 porta a termine il progetto della "Casa del Fascio", opera simbolo del razionalismo italiano e pietra miliare dell'architettura moderna europea. I primi studi per la realizzazione di quest'opera risalgono al 1928 e mostrano fin da subito la volontà dell'artista di voler organizzare lo spazio sul modello tradizionale del palazzo. Nella versione definitiva Terragni sottolinea il ruolo monumentale dell'edificio costruendolo sopra un basamento . La "Casa del Fascio" di Como appare come un organismo compatto, a pianta quadrata di 33 m di lato, che si sviluppa per una altezza di quattro piani pari a 17m circa ed posizionata di fronte all'abside del Duomo di Como. Un particolare che è impossibile non notare è il rivestimento dell’edificio in marmo botticino.



 Un’altra particolarità è che questo edificio è stato il primo esempio di progettazione integrale in Europa. Terragni è in piena attività artistica, con molte opere in corso: il progetto per la sistemazione del quartiere Cortesella di Como e la Casa del Fascio di Lissone. Nel 1933 fonda insieme ai compagni astrattisti la rivista “Quadrante” e nello stesso anno Terragni apre uno studio a Milano con l'amico Lingeri. Nel 1936 si occupa dell’asilo Sant’Elia, architettura caratterizzata da ampi spazi luminosi, con forte dialogo tra le intelaiature strutturali e i volumi. Nel 1937 partecipa, sempre con l’inseparabile Lingeri e Cattaneo, al concorso "Concorso del Palazzo Littorio" e nel 1938 al "Concorso del Palazzo dei Congressi dell'Eur" di Roma, presentando un edificio modernissimo e spettacolare. Nel 1938 Terragni elabora il progetto per il "Danteum": un monumento dedicato a Dante Alighieri nel centro storico di Roma. 



Nel 1940 realizza la “Casa Giuliani Frigerio" a Como, dove la matrice compositiva di questa architettura, che sarà purtroppo il suo ultimo capolavoro, sta nella disposizione sfalsata degli appartamenti, tre per piano, caratterizzati da spazi interni flessibili, con fronti differenziati, pensati in modo da creare una facciata principale ed una secondaria che unendosi ad angolo retto alterano l'orientamento del prisma, una soluzione ripresa anche da Cesare Cattaneo nella “Casa” di Cernobbio. Purtroppo Terragni viene chiamato alle armi e inviato prima in Jugoslavia e poi in Russia. Tornerà seriamente provato fisicamente e psicologicamente da questa esperienza e sarà rimpatriato nel 1943 dal fronte russo a causa di una grave forma di esaurimento nervoso. Il 19 luglio dello stesso anno muore stroncato da una trombosi cerebrale sul pianerottolo delle scale a casa della fidanzata a Como. Muore un grande maestro, un genio e con lui sparisce una delle figure più importanti e più dell'architettura moderna italiana. 



*Ringraziamo Elena B. per i testi





mercoledì 15 novembre 2017

Giorgio Bellandi: esponente del realismo esistenziale


Giorgio Bellandi nasce a Milano nel 1931. Si appassiona all’arte da giovanissimo. Fu artista e scenografo di grande talento. Frequenta l’Accademia di Brera ed entra a far parte attivamente dell’ambiente artistico milanese di quegli anni.

Bellandi lavora come scenografo al Teatro alla Scala di Milano e debutterà come pittore negli anni '50 aderendo al realismo esistenziale. Infatti diventerà un esponente di questa corrente : un movimento artistico molto attivo a Milano nella seconda metà degli anni cinquanta.

Il gruppo era composto da giovani talenti, quasi tutti allievi di Aldo Carpi e Francesco Messina. All’origine il gruppo era formato da Mino Ceretti, Giuseppe Guerreschi e Bepi Romagnoli. Il gruppo cominciò a suscitare l’interesse della critica e della stampa anche grazie a Marco Valsecchi, che scrisse un articolo su “Il Giorno”, in occasione di una mostra milanese. Successivamente si uniranno alla corrente altri artisti: Gianfranco Ferroni, Tino Vaglieri, Floriano Bodini e Giuseppe Banchieri e dalla seconda metà degli anni cinquanta il piccolo gruppo si trasformò in un movimento culturale più ampio con Mario Bardi, Dimitri Plescan, Liberio Reggiani, Giancarlo Cazzaniga, Giuseppe Martinelli, Sandro Luporini, Giulio Scapaticci, Adolfo Borgognoni  Giorgio Bellandi e il suo grande amico Rodolfo Aricò.




Il movimento si basava originariamente alla ricerca di qualcosa di diverso, alla ricerca di un'alternativa sia alla pittura informale sia agli effetti dell’esistenzialismo, soprattutto politico, che aveva preso piede a causa dei danni causati dalla II Guerra Mondiale. Ideologicamente questi artisti avevano in comune il rifiuto verso gli autoritarismi e verso i conformismi sociali e politici, in un ambiente orientato complessivamente a sinistra. E’ un’artista dotato di talento e creatività ed esegue opere dalla lettura interessante con tonalità cromatiche intense ma armoniose. Nel '64 partecipa alla Biennale di Venezia e nel '65 fu invitato alla IX Quadriennale di Roma. Bellandi amava la pittura, la libertà d’espressione, amava la bellezza e amava il lago di Como.

Spesso veniva sul Lario in cerca di relax e ispirazione. Bellandi è stato un pittore molto attivo e con all’attivo moltissime mostre in territorio Nazionale ed Internazionale, fino alla malattia che purtroppo gli fu fatale. Muore prematuramente a Como nel 1976. Nel 2002 la prestigiosa galleria Trimarchi Arte Moderna di Bologna gli dedica la Mostra “Giorgio Bellandi: opere storiche. Anni ’50-‘60” dove sono presenti una ventina di opere pittoriche dell’ultimo scorcio degli anni ’50 e ’60. Giorgio Bellandi fu un artista e uno scenografo di grande importanza nazionale, un pittore che ha amato la sua città, legato al Lago di Como e al territorio lariano.



*Ringraziamo Elisabetta G. per il testo

giovedì 9 novembre 2017

Cantina Frasca Cernobbio: nuova location in strettoia

Una segnalazione per i nostri lettori e i turisti che ci hanno scritto...



Parliamo di un locale molto amato a Cernobbio ovvero L'Osteria Cantina Frasca. Ci avete scritto che il posto è chiuso, ma perché ecc ecc. No amici l'osteria Cantina Frasca non ha chiuso i battenti, così come l'enoteca Vini e Affini che si trovava sotto i portici dell'hotel Regina Olga. Queste due solide realtà cittadine si sono "unite" e trasferite in Strettoia in una location completamente rinnovata e molto elegante. Per una serata tra amici, un pranzo di lavoro o una cena a due.... Il posto è davvero grazioso e ovviamente la selezione di vini è molto ampia essendo anche un'enoteca.
Osteria significa cibo e cucina semplici: qui troverete qualità, cortesia, ottimo vino e buon cibo!!! Cosa chiedere di più?


Vi lasciamo il sito internet così potrete avere ogni genere di informazione e contattare direttamente i proprietari.

Speriamo di aver esaudito tutte le vostre richieste amici e grazie a tutti voi :-).
La Cantina frasca e l'enoteca Vini e Affini vi aspettano Via Regina 55

domenica 22 ottobre 2017

Il "Braschin": dolce tipico lariano

Oggi vi facciamo conoscere un dolce tipico del Lario grazie ad Alessia che ci ha fornito le informazioni e la sua ricetta per prepararlo. Stiamo parlando del "Braschin"  in italiano braschino:  un impasto lievitato a base di  farina, burro e tuorli d’uovo, acqua al quale si aggiungono uvetta, noci e  zucchero miscelato con bianco d’uovo. Il suo aspetto  è simile a quello  di una focaccia dolce. Questo dolce è diffuso nella zona nord del lago  Garzeno e Dongo e la ricetta fu probabilmente importata dai migranti siciliani del 1600. All'inizio la ricetta prevedeva l'uso di olio e sale, ma vennero sostituiti dagli abitanti del lago  con lardo e zucchero dando così un tocco lariano ad una ricetta  di origine siciliana. Oggi il lardo non si utilizza più ed è sostituito dal burro. Era una preparazione   semplice, ma sostanziosa, che   veniva cotto vicino alla "brasca" (in dialetto significa brace)  da cui è derivato successivamente il nome del dolce.

Il braschin che prepara Alessia ha una forma tonda ed è composto dai seguenti ingredienti: 

250 g farina
150 g uvetta
50 g zucchero
50 g noci
50 g burro
2 uova
2 bicchieri di latte
1 bustina di lievito
Zucchero a velo

La preparazione consiste nel versare in una ciotola  praticamente tutti gli ingredienti:  farina,  lievito,  uova, latte,  zucchero,  noci tritate, uvetta e burro.

Impastare vigorosamente fino ad ottenere un composto omogeneo. Disporre in una teglia di forma  precedentemente imburrata. Cuocere in forno per circa 40 minuti a 180/200 gradi. Controllate comunque il dolce durante la cottura. Estrarre dal forno, lasciare raffreddare e spolverare con lo di zucchero a velo. A volte Alessia ama variare la ricetta con nocciole tritate al posto delle noci e qualche goccia di cioccolato fondente.



Ringraziamo Alessia per il suo contributo e Buon appetito :-)

domenica 10 settembre 2017

Gin Bisbino: un distillato d'eccellenza made in Ticino



Siamo orgogliosi di parlarvi di un nuovo prodotto che sta letteralmente andando a ruba.. Un'eccellenza che viene dal Canton Ticino e che vogliamo presentare a tutti i nostri lettori e ai turisti che visitano il nostro blog. Dopo la produzione di ottimi vini e birre artigianali in Ticino, è arrivato anche un fantastico Gin 100% bio: il Gin Bisbino.
Il gin è un distillato molto forte ed incolore prodotto dalla distillazione di una miscela ottenuta da frumento e orzo, ai quali viene aggiunto a macerare un composto di erbe, spezie, piante e radici: i botanici. Tra queste sono presenti le bacche di ginepro che ne caratterizzano il profumo e il gusto inconfondibile. Le origini del gin risalgono all'epoca medievale dove veniva consumato a scopo curativo.
Il suo nome "gin" deriva dal francese "genièvre", dall'olandese "jenever" e dall'iitaliano "ginepro".
La sua vera scoperta è attribuibile a Franciscus Sylvius, medico olandese, che nel XVII secolo d.C. tentò di formulare una cura per i soldati colonizzanti le indie. Verso il termine del 600 la sua produzione caratterizzò maggiormente il Regno Unito, in seguito all'intervento protezionistico di Guglielmo III di Orange.Oggi, il gin è distribuito in diverse tipologie, con provenienze variabili e caratteristiche differenti ed è un ingrediente molto utilizzato nella preparazione di cocktail come il Gin Tonic, il Gin Fizz e il Gin lemon. 





Il Gin Bisbino è creato a Sagno, nella Valle di Muggio, da quattro ticinesi dinamici e creativi. Il Gin Bisbino è legato ai boschi e ai sentieri della montagna da cui prende il nome: il Monte Bisbino. Il fondatore è Martino Mombelli , fondatore dell’Artigianato agroalimentare Terra Matta, che ha concepito la ricetta segreta insieme a , Giona Meyer, Rupen Nacaroglu e Damiano Merzari. I quattro "autori" si sono confrontati per sviluppare e realizzare il sogno comune di creare il primo Gin ticinese. Ed il sogno è divenuto realtà...
La distillazione del Gin Bisbino viene eseguita a Mendrisio presso la distilleria Jelmini, una delle più importanti del Canton Ticino, in tradizionali alambicchi di origine germanica unici nella regione. La distilleria Jelmini produce ormai da vent'anni distillati di qualità. Il  fondatore è Pierluigi Jelmini, Presidente Anag della Sezione Svizzera per il Canton Ticino, un professionista che opera al costante miglioramento dei  propri prodotti. Pierluigi Jelmini è il più grande fra i distillatori della Svizzera Italiana. Le bacche di ginepro e i botanici  del Gin Bisbino sono sapientemente miscelati da Terra Matta seguendo  ricetta segreta e poi consegnati nelle sagaci mani di questo grande esperto per la distillazione. Il risultato è un gin artigianale e biologico, dal gusto morbido e delicato e dal sapore secco con la presenza di note agrumate. 




Il progetto Gin Bisbino è sostenuto dall’Ente regionale per lo sviluppo del Mendristiotto e Basso Ceresio (ERS-MB). Il nostro staff ha avuto modo di degustarlo e vi assicuriamo che è un prodotto di ottima qualità. Abbiamo saputo che primo lotto di bottiglie è già esaurito, ma che sarà presto disponibile una seconda partita a fine settembre. Visitate il bellissimo sito del Gin Bisbino per chiedere informazioni e contattare direttamente i creatori. 



sabato 9 settembre 2017

Il meraviglioso mondo delle api : miele di alta qualità - Cernobbio



Oggi parliamo di un miracolo della natura: il miele… dolce, buono e ricco di proprietà. Il miele è prodotto dalle api sulla base di sostanze zuccherine che raccolgono in natura. Le principali fonti di approvvigionamento sono il nettare, prodotto dalle piante dai fiori e la melata, un derivato della linfa degli alberi, prodotta da alcuni insetti che la  trasformano  trattenendone l'azoto ed espellendo il liquido in eccesso ricco di zucchero. Solo le api fanno miele perché hanno la necessità di accumulare scorte di cibo per il periodo invernale e risolvono i loro bisogni trasformando il cibo fresco ( nettare) in un alimento a lunga conservazione (miele). Le api svolgono uno dei ruoli più importanti in natura, infatti visitando i fiori alla ricerca di nettare, diventano un fantastico mezzo di trasporto per il polline che si attacca al loro corpo “pelosetto” . Successivamente l’ape si sposta su un altro fiore, su un’altra pianta e rilascia il polline raccolto aiutando la fecondazione della stessa. La fecondazione,  è l’evento che darà il via alla crescita del frutto: dunque se non ci fossero le api non ci sarebbe neanche la frutta. La vita di un’ape dura in media dai 30 ai 45 giorni e nell’arco di questo breve periodo dedica tutto il suo tempo al lavoro. Un’ape operaia diventa bottinatrice nell’ultima parte della sua vita. Il nutrimento principale delle api è appunto il miele.
La produzione inizia subito durante il suo volo di ritorno verso l'alveare. Giunta a destinazione l'ape rigurgita il nettare, ricco d'acqua, che deve poi essere disidratato per garantire la conservazione. A questo scopo, le bottinatrici lo depongono sulle pareti delle celle. Qui entrano in gioco le colleghe ventilatrici che si occupano di creare, sbattendo le ali, una corrente d'aria che provoca l'evaporazione dell'acqua. Quando questo avviene il miele è finalmente maturo. Una volta pronto sarà immagazzinato in cellette che una volta piene saranno sigillate. Non trovate che sia meraviglioso? 





Non è incredibile quello che fanno questi insetti? E’ fantastico pensare a quanta fatica e quanta organizzazione ci sia dietro a questo prodotto che tutti noi amiamo. Avete mai provato a guardare le api mentre lavorano? E non abbiate paura perché non vi faranno nulla se non sono disturbate. Potete anche esserne spaventati ma non si può non ammirare il grande lavoro quotidiano che svolgono senza disturbare gli altri esseri viventi e dando un contributo fondamentale alla vita del nostro pianeta. Le api sono i nostri super eroi !!! Senza di loro saremmo davvero in pericolo.. e non è una stupidaggine.
Torniamo al nostro prodotto . Da ogni fiore e  da ogni territorio nasce un tipo differente di miele e vi è una scelta di gusti molto vasta a disposizione dei consumatori. La bontà del miele dipende da due fattori: dal lavoro delle api per produrlo e dall'intervento dell'uomo per estrarlo e metterlo a disposizione del cliente. Ci sono diverse tipologie di miele come : monofloreale (da un unico fiore) o polifloreale ( millefiori). Il miele può essere  delicato, con note fruttate, sapore intenso  e saporito. Il miele è un prezioso alleato in cucina per preparare dolci e piatti gustosi, ha un elevato valore nutritivo, è facilmente assimilabile dal nostro organismo e fornisce energia immediata. Ma non è finita qui… il miele è facilmente digeribile, ha proprietà antibatteriche, sedative per tosse, mal di gola ed infezioni alle vie respiratorie. E’ anche molto utilizzato nell’ industria cosmetica.



Le api non ci donano solo questo prezioso alleato per il nostro benessere ma anche dei derivati miracolosi a cominciare dalla pappa reale o gelatina reale, una sostanza ghiandolare prodotta delle api nutrici. Questo alimento è costituito da carboidrati,grassi,vitamine B1,B2,B6,PP,B12 e da acido pantotenico. La pappa reale viene usata dalle persone malate o debilitate,da bambini ed anziani, nonchè da sportivi, persone stressate ed con deficit immunitari. E’ una vera bomba per rimettersi in forma. Anche questa è molto utilizzata in cosmetica per produrre creme e sieri antirughe, shampoo, maschere ecc. Poi c’è il polline raccolto dalle api sui fiori: un mix incredibile di proteine e vitamine,contiene 21 aminoacidi, carboidrati,zuccheri,enzimi, co-enzimi, ormoni della crescita e sali minerali. Il polline è un prodotto ad alto valore nutritivo grazie al suo  elevato contenuto proteico,è un fortificante naturale,stimola l'organismo rafforzando le difese,stimola l'appetito ed è eccellente contro le anemie. Un’altra bomba benefica! Passiamo alla propoli ovvero è il cemento delle api o il balsamo mummificatore chiamatelo come volete… per capirci è la sostanza che usano per chiudere fessure nell'alveare e per impedire l'ingresso a sostanze esterne che possono essere nocive. La propoli sciolta in alcool etilico funge da potente antibiotico naturale utile per infezioni gengivali, mal di gola, tosse, per disinfettare le ferite e molto altro. Una  vera medicina  tutta naturale!

Abbiamo finito? No… c’è anche la cera prodotta dalle api che utilizzano per costruire le celle dell'alveare. La cera è usata in cosmesi, per creme, rossetti, per candele e per prodotti di pulizia della casa.

Vi state chiedendo perché vi abbiamo parlato di questo argomento? Perché ci sono imbattuti in un due aziende che producono miele meraviglioso a Cernobbio. Parliamo dell’apicoltura Sala Ivan e dell'apicoltura BeesBino di Adami. I nostri collaboratori hanno provato più  varietà di miele di entrambe le aziende e sono giunti alla conclusione di dedicare un post al meraviglioso mondo delle api e a questi due fantastici produttori. Invitiamo tutti i nostri lettori ad acquistare i prodotti d'eccellenza delle nostre aziende. Il nostro blog sostiene e fa pubblicità alle realtà del nostro territorio e vogliamo far conoscere queste due aziende ai nostri numerosi lettori. 



Vi lasciamo come sempre il link per contattare direttamente i produttori e trovare i punti vendita per acquistare i loro prodotti. 



Se le api si estinguessero all'Uomo resterebbero solo 4 anni di vita. 

Albert Einstein












venerdì 18 agosto 2017

La Torteria di Como: dolci di grande qualità!



Oggi abbiamo voglia di dolcezza… vi presentiamo un punto vendita meraviglioso nel cuore di Como e precisamente in via Vitani, nel centro storico cittadino. Ovviamente vedendo le foto avrete capito che parliamo di una pasticceria anzi no… oggi presentiamo “La Torteria”.

Cos’ha di speciale questo posto? Provate ad acquistare un dolce e poi ne riparliamo… Recatevi a Como e cercate la via Vitani, seguite il profumino invitante di “biscotto” e troverete facilmente questa pasticceria. Nell’atelier troverete una grande varietà di torte, biscotti, cioccolate, marmellate, infusi tutti prodotti rigorosamente artigianali, fatti i casa e con ingredienti di altissima qualità. Le ricette de “La Torteria” sono genuine, concrete, dolci dal sapore di casa e con il gusto inconfondibile della semplicità. 



Le torte sono qualcosa di incredibile: una delizia per gli occhi e per il palato. Inutile dire che si vede che c’è grande professionalità, grande capacità di realizzazione ma soprattutto tanto amore dietro a questi dolci. E’ impossibile non notarlo. Inoltre se siete intolleranti o con problematiche alimentari potrete trovare anche dolci vegan, senza lattosio, senza uova.. insomma sarete accontentati in ogni modo. Una vasta scelta di torte una più buona dell’altra!!! Ci sono molte pasticcerie a Como, ma questa ha una marcia in più. Le marmellate sono buonissime e rigorosamente preparate con frutta di stagione. I biscotti sempre freschi e con tantissimi gusti differenti. 



Come se non bastasse la proprietaria tiene anche dei corsi di pasticceria dalla domenica al mercoledì per imparare a fare delle torte sublimi…
Sono letteralmente innamorata di questo luogo e il nostro blog ha deciso di condividere questo “amore” con tutti i nostri lettori per farvi scoprire una delle tante eccellenze presenti nella nostra bella città.



Un invito speciale è rivolto anche ai numerosi turisti che visitano il lago. 




LA TORTERIA
Via Vitani, 7, 22100 Como CO
mob tel.  347 764 5694

https://www.latorteriadicomo.com/


“L’arte di preparare dolci è molto più che saper eseguire ricette alla perfezione : è un vero e proprio gesto d’amore.” 

Ernst Knam 





mercoledì 16 agosto 2017

Liberty Tutti: la seconda vita di Villa Bernasconi - Cernobbio



Un bellissimo progetto... Liberty tutti.

Il Comune di Cernobbio è partito  dalla volontà di valorizzare la splendida Villa Bernasconi per renderla un polo culturale di riferimento per tutto il territorio comasco, e dell’area del lago in particolare, per non ridursi a semplice contenitore d’epoca ma porsi come uno spazio attivo, coinvolgente e dinamico.

A partire da questo orizzonte di riferimento, da qualche anno la villa storica, inserita nel circuito Route Europèenne de l’Art Nouveau, è al centro di un importante processo di riqualificazione urbana dedicato soprattutto ai giovani. Grazie al bando “Patrimonio culturale per lo sviluppo” di Fondazione Cariplo, il Comune di Cernobbio e la cooperativa Mondovisione di Cantù hanno ricevuto un finanziamento di 480.000 euro, volto a promuovere un processo di riqualificazione basato su un modello gestionale giovane e innovativo.

Il progetto ruota intorno a tre intenti fondamentali: rendere la dimora novecentesca funzionale alle attività espositive, conferire una maggiore efficienza o funzionalità e consentire migliori condizioni micro-climatiche. Con Liberty Tutti ogni ambiente dell’edificio, dal seminterrato alla torretta, sarà ristrutturato per ospitare eventi, performance, laboratori, uno spazio fab lab, e nascerà la "Maison Bernasconi": il primo museo virtuale permanente del liberty, per ripercorrere la storia del territorio e della famiglia Bernasconi, tramite proiezioni 3D, realtà virtuale e dare vita a un’esperienza a 360 gradi innovativa, digitale e analogica, ricca di oggetti d’epoca originali e di design contemporaneo provenienti da istituzioni culturali, musei, importanti collezioni private e archivi d’impresa.

Per comprendere Liberty Tutti bisogna inquadrarlo a partire dal cammino iniziato nel 2013 con Lake Poli School, il progetto internazionale promosso dalla sede di Como del Politecnico di Milano, in cui studenti di ingegneria provenienti da tutto il mondo dovevano affrontare un caso posto da Enti o associazioni del territorio comasco. Occasione preziosa che ha permesso al Comune di Cernobbio di proporre un caso-studio orientato a perseguire una gestione e un utilizzo più efficace – soprattutto per i giovani – dell’area che circonda Villa Bernasconi.

Liberty Tutti prosegue quindi un lavoro impostato a partire dalla sinergia tra pubblico e privato, che vede oggi l’amministrazione comunale operare in partenariato con la cooperativa sociale Mondo Visione, che si occuperà della gestione della Villa, coordinando uno staff di giovani professionisti, neo laureati o neo diplomati, incaricati di seguire le aree di comunicazione, marketing e gestione del patrimonio artistico e culturale. Il team multidisciplinare sarà coinvolto in un percorso di formazione imprenditoriale di tre anni che prevede anche la costituzione del “Laboratorio Bernasconi”, orientato allo sviluppo innovativo del turismo sul Lago di Como.

Dalla Villa al territorio, dalla valorizzazione dell’edificio alla riattivazione delle risorse del luogo: Liberty Tutti prosegue in un cammino che va ben oltre la riqualificazione di Villa Bernasconi, perché riattivare il patrimonio culturale significa dare vita a occasioni di crescita e sviluppo per un territorio intero. La comunità può aiutare alla realizzazione del progetto. Infatti Prosegue l’impegno nell’opera di recupero della memoria storica delle famose Tessiture Bernasconi. In particolare il Comune di Cernobbio è alla ricerca di testimonianze, e magari cimeli, sull’attività svolta in fabbrica. Per questo chiediamo la collaborazione di tutti coloro che hanno lavorato presso le Tessiture, o dei discendenti di impiegati ed operai, in modo che possano condividere i loro ricordi come ha fatto ad esempio il signor Benvenuto Barelli, ex dipendente dell'azienda dal 1948 al 1953.

Per ogni informazione in merito consultate il sito del Comune di Cernobbio.
Ogni aiuto sarà sicuramente gradito.




lunedì 31 luglio 2017

Davide Bernasconi: breve storia di un grande uomo




Un  salto nella storia di Cernobbio,  o meglio e di chi ne ha fatto parte ed ha contribuito al suo sviluppo. Siamo nel 1872 e Davide Bernasconi, milanese di nascita, si stabilisce a Cernobbio per iniziare la sua personale avventura commerciale, aprendo l' omonima azienda tessile, con circa sessanta telai meccanici destinati a produrre tessuti di pura seta e misto seta con altre fibre naturali come lana e cotone. Bernasconi iniziò con un piccolo stabilimento, ma che in pochi anni si sviluppò fino a raggiungere, prima della fine dell’ottocento, dimensioni decisamente importanti con oltre 600 telai e più di 1000 dipendenti.  La sua azienda era florida e,  grazie ad ingenti capitali a disposizione, continuò il suo sviluppo sia in termini di apparecchiature industriali sia nella corsa alla conquista dei mercati esteri. Agli inizi del 900 si aggiunsero all'azienda cernobbiese altri stabilimenti:  a Morbegno e a Cantello ai quali seguirono quello di Solbiate e di Maccio. L’azienda produceva quasi sette milioni di metri di tessuto all’anno, commercializzato  in tutto il mondo. I cavalli di battaglia  erano i tessuti per abbigliamento femminile, per cravatte e per ombrelli. La sua crescita non si fermò neanche a causa della guerra. Infatti dopo la Prima Guerra Mondiale Bernasconi acquistò ed avviò altri stabilimenti: uno a Pomerio, uno a Giussano e uno a Figliaro.
Bernasconi si dimostrò un grande imprenditore e un uomo premuroso preoccupandosi  anche del benessere delle sue maestranze istituendo dormitori, un condominio per gli operai e delle  abitazioni per  impiegati e dirigenti. Non si interessò soltanto alla fabbrica e ai suoi dipendenti, ma diede un contributo significativo anche allo sviluppo di Cernobbio. Si deve a lui la costruzione dell'asilo infantile (che ancora oggi porta il suo nome), iniziata nel 1880 e ultimata nel  1883. Inoltre nel decennio successivo si mobilitò per portare energia elettrica e gas in tutto il paese. Fu eletto più volte consigliere comunale di Cernobbio e  sindaco. Per "meriti industriali e benemerenza pubblica" fu insignito dei titoli di Cavaliere e Commendatore. Che dire...Un grande uomo sotto ogni punto di vista. Purtroppo nel 1922 morì durante un periodo di riposo a Montecarlo. Le redini dell’azienda passarono quindi  al figlio Leopoldo, supportato dal cognato Raniero Pusterla. Leopoldo all'inizio riuscì a far crescere l'azienda  aprendo un altro stabilimento a Cagno nel 1925. Purtroppo si stava avvicinando una data che tutti noi conosciamo bene, se non in maniera diretta dai libri di storia: 1929. La grande depressione, la crisi della Borsa americana non poteva non ripercuotersi anche sull`economia italiana, anche se il suo impatto fu sicuramente inferiore che in altri paesi. Nel periodo tra il 1933-1935 la situazione iniziò a  normalizzarsi, ma si dovette attendere l`inizio degli anni Cinquanta perché la nostra economia ritrovasse un solido e stabile sentiero di sviluppo. Ovviamente la crisi colpì anche l'azienda Bernasconi, che dovette chiudere gli stabilimenti di Maccio, Cantello e Figliaro, che però di furono successivamente riaperti (nel 1933 Maccio e Cantello, nel 1937 Figliaro). Alla fine degli anni Trenta l'azienda tornò in crescita e riuscì ad espandersi ulteriormente aprendo ancora un altro stabilimento a Bulgarograsso. Pochi anni dopo scoppiò la Seconda Guerra Mondiale che gettò il Paese nel baratro. La ditta Bernasconi fu privata dello stabilimento di Maccio per essere ceduto alla Maserati che produceva articoli destinati alla guerra. Inoltre ci fu il blocco della produzione di tessuti per l'impossibilità di approvvigionamento delle materie prime e fu interrotto anche il commercio degli ombrelli, soprattutto con il Nord America, che costituiva una quota decisamente importante della società. Fu un vero disastro... Dopo la guerra l’azienda cercò di recuperare terreno ma, a causa della diffusione delle fibre sintetiche a prezzi competitivi, le Tessiture Bernasconi si trovarono in difficoltà a soddisfare le richieste del mercato, divenuto sempre più esigente. Nel corso degli anni Cinquanta l’azienda chiuse tutti gli stabilimenti tranne quello di Cernobbio. Cercarono  un modo per riuscire a salvarlo, ma con scarso risultato: nel 1971 la società fu sciolta e messa in liquidazione.
Rimangono tuttavia  molti segni lasciati da questa grande famiglia, basta ammirare la splendida Villa Bernasconi, un gioiello liberty di grande valore storico, in ricordo di un uomo che ha contribuito a scrivere la storia della bella cittadina lacustre.



venerdì 14 luglio 2017

Ristorante 27 maggio: un angolo di Grecia in territorio lariano



Oggi ci spostiamo dal lago per parlarvi di un ristorante molto interessante.. Ci allontaniamo un pochino dal lago, per farvi conoscere questo locale a due passi da Como frequentato anche da molti turisti… Stiamo parlando del “ristorante greco 27 maggio” di San Fermo della Battaglia, a pochi chilometri dal lago e affacciato sulla piazza storica del paese. La Grecia vanta una storia secolare che tocca molti aspetti culturali. Uno di essi è la sua cucina e la tradizione gastronomica che ha unito un mix di stili diversi con un forte sapore mediterraneo. Il ristorante 27 maggio è un angolo di Grecia in territorio comasco. Tra le portate più diffuse nella cucina greca troviamo gli antipasti, normalmente a base di ingredienti semplici, come olive nere, sottaceti, acciughe, ma anche polpettine di carne e involtini di riso avvolte da foglie di vite. Uno dei simboli della tradizione culinaria greca è sicuramente la pita, il pane tradizionale, sempre presente sulla tavola e usato soprattutto per servire i piatti principali a base di carne o verdure.



 Al ristorante 27 maggio scoprirete portate gustose e saporite. Fra le ricette greche più rinomate troverete in menù la moussaka, una sorta di “lasagna” a prima vista ma si tratta di un pasticcio a base di carne tritata e melanzane, patate, arricchito con besciamella ; i souvlaki: i tipici spiedini di carne speziata; l’insalata greca ovviamente, a base di pomodori, olive e cetrioli; lo tzatziki, una salsa preparata con yogurt cremoso, cetrioli e aglio ottima per insaporire i vostri piatti. Riguardo al dolce vi consigliamo senza dubbio il famoso yogurt greco cremoso con frutta secca, miele e un pizzico di cannella… che dire… è una delizia!!!! Il locale è accogliente ispirato alle tendenze contemporanee, nel rispetto delle esigenze odierne, ma con l’intento di offrire un rifugio dove trascorrere il proprio tempo in un luogo rilassante che rammenta sapori, ricordi e profumi dei luoghi della nostra infanzia.



I proprietari, cortesi e disponibili, offrono un servizio di ottimo livello con simpatia e semplicità. A questo si aggiunge l’elevata qualità dei prodotti e l’esperienza dello Chef Petro. Il ristorante 27 maggio offre proposte innovative che incorporano lo sviluppo della nuova cucina greca spingendosi oltre i confini culinari ma senza perdere di vista le origini. Insomma un locale che merita di essere visitato a pranzo o a cena. In estate poi si può mangiare nel giardino sotto gli alberi secolari. Una meraviglia!!!




Consigliamo di prenotare.
Ristorante greco 27 maggio

Piazza XXVII Maggio 3
San Fermo della Battaglia 22020 (Co)
Tel: +39-031-211087
Cel: +39-334-2354642
Email info@ristorante27maggio.it
Parcheggio interno

Orario di apertura

Martedi – Venerdi dalle 9.00 alle 15.00 e dalle 19.00 alle 24.00
Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 24.00


Giorno di chiusura Lunedi

Orario della cucina

12.30-14.30 e 19.30-22.00


Lasciamo il link del sito a vostra disposizione: http://ristorante27maggio.it/menu/









sabato 1 luglio 2017

Osteria del beuc: locale storico di Cernobbio




Oggi vi parliamo di una trattoria molto amata da turisti e non..Una trattoria di qualità, con prezzi onesti ed una location suggestiva, nel cuore di Cernobbio, nel bellissimo centro storico. 



L'Osteria del Beuc mantiene le caratteristiche distintive dei circoli cooperativi degli anni trenta. L'attento recupero degli originari serramenti art déco unito al tocco anni sessanta dei lampadari, del bancone bar e dei pavimenti in palladiana di marmo, dona all'Osteria un fascino retrò molto particolare.
Procedendo nello stesso solco di tradizione e modernità, la cucina rivisita piatti tipici della tradizione lariana e regionale italiana, senza stravolgerli: stinco di maiale, gnocco fritto, risotti, ravioli freschi, pizzoccheri, pesce di lago... . Le porzioni sono generose e prezzi competitivi. I titolari sono sempre attenti alla ricerca di piccoli produttori artigianali e al rigoroso utilizzo di prodotti freschi legati alla stagionalità.




Vi consigliamo di prenotare perché è sempre pieno e rischiereste di non trovare un tavolo. D’estate si può mangiare anche all’esterno con tavolini nel centro storico pedonale e anche vicino al lago per la presenza di alcuni tavoli nel vicolo dietro alla trattoria. Una nota particolare la dedichiamo a Claudia, una persona straordinaria, simpatica e una grande lavoratrice. Ovviamente tanti complimenti anche a tutto lo staff per il successo di questo grazioso locale, un successo più che meritato!




Se siete a Cernobbio non potete non andarci... Buon appetito!!!


Per ogni informazione visitate il sito internet: http://www.osteriadelbeuc.it/


domenica 25 giugno 2017

Alessandra Fusi: illustrazioni magiche

Oggi non vi parlo di un’artista delle nostre zone, ma di una fantastica pittrice e designer che ha omaggiato il nostro bellissimo lago con il suo tocco magico. Usciamo dai confini lariani per presentare questa donna incredibile. 




Alessandra Fusi nasce a Roma nel 1984, dove frequenta l'IED Institute of Art and Design, laureandosi in illustrazione e animazione multimediale nel 2006. Da allora ha lavorato come illustratrice di libri per bambini, giochi in scatola e prodotti di cancelleria. Alessandra Fusi è un’artista completa: illustratrice, pittrice, grafica, tattoo artsist, designer di gioielli. Il suo talento è indiscutibile e tutte le sue creazioni meravigliose... E’ un’artista che dona orgoglio a tutta l’Italia e non sto esagerando. E’ davvero bravissima!!! 





A livello pittura ha al suo attivo molte mostre personali e collettive in Italia, Francia e Stati Uniti. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: "Tra la Terra e l'acqua", "7 Gatti" (Camelozampa), "Le bel uniforme gris", "Le grand voyage de Tessie" (Anna Chanel), "La Nuit du Saphir" Reine "(Eveil & Découvertes) e la rivista" Focus Family "(Mondadori Group) , Pintoricchio-un mondo in miniatura di Corsare edizioni.
Alessandra ama le fiabe, il tè, la musica, la danza e ovviamente i gatti…. E lo si può intuire da molte delle sue opere… 




Visitate il suo sito e non resterete certo delusi. Guardate che meraviglie è in grado di creare!!! Davvero magica… ci auguriamo che possa tornare presto sul lago di Como per dedicarci molte altre opere!! Lo ammetto sono una sua ammiratrice... ma datemi ascolto e  seguite il  consiglio visitando i siti a lei dedicati: 


seguitela sul suo blog e su facebook





Guardate le sue opere... sono davvero magiche!!!!