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domenica 22 aprile 2012

Ugo Sambruni: maestro del novecento comasco


Ugo Sambruni è stato un importante artista del Novecento comasco. Cominciò la sua vita artistica da fanciullo a 4 anni, quando dopo la morte di un omonimo zio e lui ne fece il ritratto dopo aver visto una fotografia. Attratto dall'arte da sempre, frequentò la Scuola superiore d'Arte Sacra Beato Angelico sotto la guida del pittore Don Mario Tantardini, per poi proseguire gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, vicino a maestri e compagni del calibro di Carpi, Messina, Marini e Morlotti. E’ nota anche la sua amicizia con De Pisis, trasferitosi nel capoluogo lombardo dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. All'inizio dello scontro bellico, Sambruni fu costretto, con suo rammarico, ad abbandonare tele e pennelli per la chiamata alle armi, ma sarà proprio questa esperienza di guerra a lasciare in lui cicatrici e dolori che allevierà successivamente grazie alla pittura, esternando i suoi sentimenti attraverso la sua intensità materica e cromatica. In quel periodo sul Monte Bianco incontrò Curzio Malaparte che venne ispirato dalla solitudine di Ugo nella stesura dell'opera "II sole è cieco”. Sambruni ha attraversato senza troppo scalpore un intero secolo, compiacendosi delle espressioni e delle tecniche più varie. Dal cubismo all'informale, dalla pittura alla scultura, dal figurativo all'astratto il suo lavoro si è inserito silenziosamente nel vasto scenario artistico del novecentesco, con contributi e risultati del tutto personali. L'artista ha infatti impresso sulle tele tutte le esperienze passate rendendole vive e molto soggettive. Da questa personalità particolare e solitaria e dal carattere un po’ burbero sono nate opere molto d’impatto e ricche di significato. Un artista libero che non seguiva schemi e che non seguiva nessuno se non il suo istinto e la sua passione. Sambruni ebbe una vita semplice ma non mancarono i riconoscimenti al suo operato artistico. Nel 1955 riceve il Premio alla Permanete di Milano, nel 1968 il Premio Segantini a Saint Moritz e nel 1942 fu invitato alla XXIII Biennale di Venezia. Nel 2008 il Comune di Cernobbio rese omaggio al suo illustre cittadino e artista con la mostra "Esplode il mio silenzio" presso le eleganti sale di villa Bernasconi. Furono esposte opere molto singolari, che vanno dal 1940 ai nostri giorni e ripercorrono i tratti umani ed artistici del pittore allora novantenne. I dipinti che furono scelti per la mostra sembravano pagine di un diario storico ricco di cronaca e attualità. Il grande maestro si è spento l’8 gennaio 2011. Le sue opere sono inserite in importanti collezioni private e museali.



L’arte è l’espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice.
(Albert Einstein)