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mercoledì 6 marzo 2013

Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone : pittore molto attivo nel territorio lariano


Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone nacque nei pressi di  Varese nel 1571 ( 1573) e morì  a Piacenza nel 1626. Grande artista e  pittore molto attivo nel territorio lariano, è sicuramente una delle  figure artistiche  più rappresentative del Seicento lombardo. Soggiornò a Roma in gioventù e si dedicò allo studio delle  opere del Caravaggio e dei manieristi attivi nella capitale per poter apprendere e approfondire , entro i termini del manierismo settentrionale, la ricerca di un colore ricco e profondo, soggetti di una drammaticità forte e poetici giochi di  luce e ombra.  Le sue opere principali sono i grandi affreschi del Sacro Monte di Varese e di Varallo, gli  affreschi in S. Gaudenzio di Novara  e parte della decorazione della cupola del duomo di Piacenza. Il Morazzone dimorò anche a Milano, dove fu caro al cardinale Federico Borromeo e grande amico del Cerano e del  Procaccini, e anche a Torino dove fu al servizio del duca di Savoia, che lo onorò anche d'un titolo cavalleresco. Tra il 1608 ed il 1613 il Morazzone fu molto attivo nella città di Como, ove dipinse la pala per la chiesa della Santissima Trinità , gli affreschi della volta della sagrestia dei Mansionari nel Duomo, la grande lunetta con "La caduta degli angeli ribelli" per la chiesa di San Giovanni Pedemonte (ora nella pinacoteca civica), le tele in una cappella della chiesa di Sant'Agostino ed il Gonfalone della Confraternita del Santissimo Sacramento e di Sant' Abbondio in Duomo, il cui contratto di commissione venne curato da Giovan Battista Borsieri, da Giovan Pietro Odescalchi e dal Canonico Quintilio Lucini Passalacqua.  
 
 
 
Quest’opera è conservata nel Duomo di Como. Il prezioso  stendardo veniva portato in processione ogni 2 aprile per la festa del Santo patrono descritta dal canonico  Lucini Passalacqua nel 1620. Ci vollero due anni per creare il manufatto e può essere considerato  uno splendido insieme  di pittura e ricamo dall’elevata qualità  tecnica.

Il Canonico richiese successivamente , intorno al 1613,  la collaborazione del Morazzone per realizzare il suo prezioso scrittoio, oggi custodito al Museo del Castello Sforzesco di Milano.