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domenica 6 novembre 2016

Bernardino Luini: grande pittore di scuola rinascimentale lombarda



Bernardino De Scapis, detto Bernardino Luini è stato un grande pittore italiano, molto attivo anche sul territorio lariano e di scuola rinascimentale lombarda appartenente al gruppo dei Leonardeschi. L’artista divenne famoso principalmente per i suoi dipinti murali in Lombardia e nel Ticino, realizzati  con maestria eccezionale e raffiguranti figure maestose ma composte con grande armonia, dove spesso le figure femminili sono decisamente belle, aggraziate ma con gli occhi leggermente strabici. Il suo nome era De Scapis, ma successivamente Bernardino assunse Luini come nome d'arte. Questo nomignolo gli fu probabilmente suggerito dalla vicinanza del suo luogo natale alla cittadina di Luino sul Lago Maggiore. Il pittore nacque intorno al 1480 nel rione di Runo dell'attuale comune di Dumenza in provincia di Varese. Bernardino Luini fece il suo apprendistato nella fabbrica del Duomo a Milano , visto che il padre lavorava in città. Le prime testimonianze certe dei suoi lavori risalgono agli inizi del 500: l’interno della chiesa di san Pietro a Luino ospita “l’Adorazione dei Magi" una delle sue prime prove ad affresco. Un affresco nella chiesa della Santa Beata Vergine del Soccorso a Gerenzano in provincia di Varese e la pala “Madonna col bambino e due santi”conservata al Museo Jacquemart-Andre di Parigi risalgono probabilmente al 1507. Nel 1512 realizza la "Madonna col Bambino, due angeli musici e storie di San Benedetto" ordinatogli dai monaci dell'abbazia di Chiaravalle.



A Ponte in Valtellina la parrocchiale di San Maurizio riporta nella lunetta sovrastante il portale maggiore un affresco con la "Madonna col Bambino e san Maurizio". La sua fama cominciò a crescere in modo esponenziale ed ottenne numerosi incarichi sia dalla chiesa che da ricchi privati e nobili. Nella prima metà del 500 l’artista realizza un ciclo di affreschi per la casa del nobile Gerolamo Rabia e per la sua famiglia con temi riguardanti l'antico testamento e decora anche la residenza milanese del nobile con le “Metamorfosi “del poeta latino Ovidio e le “Storie di Cefalo e Procri “dalla saga dell'Anfitrione del commediografo Plauto. Questi affreschi furono in seguito staccati dalle pareti e oggi si trovano nella Gemälde galerie di Berlino e nella National Gallery of Art di Washington. In questo periodo Bernardino Luini si reca anche a Roma per studiare da vicino le opere di Raffaello e affinare la sua tecnica traendo ispirazione dal grande maestro. Appartengono a questo periodo diverse opere molto simili stilisticamente a quelle del noto pittore, come ad esempio la rappresentazione di Santa Caterina.
Dal 1520 al 1523 realizzò “Storie dall'Esodo e Storie di Apollo e Dafne “: degli affreschi presso Villa della Pelucca a Sesto San Giovanni che furono successivamente rimossi e si trovano in parte nella Pinacoteca di Brera a Milano. Sempre in tema di affreschi negli anni 1525 completa una serie sulla vita della Vergine e di Cristo per il santuario di Santa Maria dei Miracoli a Saronno in provincia di Milano e nello stesso anno termina l'affresco della controfacciata di Sant' Abbondio a Como. 



Nel 1529 Luini dipinge una delle sue più importanti opere d'arte, l'affresco della Passione e Crocifissione in Santa Maria degli Angeli a Lugano.
Ad oggi sono circa 700 le opere attribuite a Bernardino Luini e molte forse saranno sparse in giro per il mondo… ad ogni modo la pinacoteca di Brera a Milano raccoglie oggi la maggior parte dei suoi dipinti.
L’artista muore a Milano nel 1532 lasciando in eredità la sua arte al figlio Aurelio che seguirà le orme del padre diventando pittore ed esponente del tardo manierismo milanese.

La cattedrale di Como ospita la pala di San Girolamo realizzata intorno al 1520, detta anche pala Raimondi. Il dipinto presenta il tema della "sacra conversazione": la Madonna con Bambino siede in trono sullo sfondo di un'abside circondata da Santi e l'Adorazione dei Pastori di Bernardino Luini sulla parete della quarta campata di sinistra.








Francesco Capiaghi: grande pittore comasco e protagonista della pittura di paesaggio dell’Ottocento



Oggi andiamo ad approfondire la nostra conoscenza verso un grande protagonista della pittura di paesaggio dell’Ottocento.

Francesco Capiaghi nasce a Como il 20 luglio 1831. Trascorre la sua infanzia con le sorelle Francesca, Margherita e Carolina inizia a lavorare con il padre presso il laboratorio Capiaghi: una ditta artigianale specializzata nella tecnica della doratura e dell’intaglio. Nel 1850 Francesco si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequenta inizialmente i corsi della scuola di Ornato e dal 1851 quelli della scuola di Paesaggio diretta da Giuseppe Bisi. Terminati gli studi ottiene la patente di insegnante di disegno e si presenta al pubblico nel 1855 a Milano nelle prestigiose sale Brera e a Como nelle sale del Teatro Sociale, dove viene allestita la prima esposizione lariana. Inizia così la sua brillante carriera di pittore di paesaggio e insegnate di disegno presso diverse scuole comasche. L’artista riscuote molto successo e riceve molti allievi anche nel suo studio privato. Nel 1861, con opere ispirate al tema delle vedute dei laghi e panorami lombardi, partecipa alla prima esposizione nazionale italiana a Firenze e in seguito a quella di Napoli del 1877. La sua attività si intensifica nel corso degli anni settanta dell’Ottocento con la produzione di una serie di dipinti dedicati al paesaggio lacustre . 


Nello stesso tempo l’artista si dedica anche all’uso della tecnica fotografica come strumento per documentare le campagne di restauro che interessano i più celebri monumenti cittadini e apre un vero e proprio atelier la “Fotografia Artistica” attivo fino alla fine degli anni settanta dell’Ottocento. In questi decenni le sue ricerche pittoriche si attestano sulle figure di Achille Formis, Giovan Battista Lelli e Gaetano Fasanotti, attivi sul territorio lariano nel corso degli anni settanta e ottanta dell’Ottocento. Francesco Capiaghi si dedica anche alla litografia che gli consente di rispondere alla richiesta di prototipi più seriali da utilizzare per le lezioni e i corsi ai suoi numerosi allievi. Un altro tema caro al pittore per il ricordo ancora vivo degli eventi che lo avevano visto protagonista è quello della storia risorgimentale e unitaria a cui si accosta in due diversi momenti della sua attività raffigurando prima l’episodio San Fermo presso Como. Fatto d'armi del 27 maggio 1859 esposto alla mostra di Brera del 1863 e successivamente in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario del 1848 con il dipinto La resa degli austriaci 22 marzo 1848 . 



Realizzato nel 1898 il dipinto rappresenta anche l’ultima apparizione pubblica dell’artista segnata da un notevole successo presso i contemporanei per l’immediatezza e la capacità dimostrata a distanza di anni nel rendere vivo un episodio della storia cittadina. 
Il pittore termina così la sua lunga e proficua carriera il 5 settembre 1898.
Recentemente è stata dedicata una mostra al pittore Francesco Capiaghi, allestita nella pinacoteca e nelle due sedi collegate nella sala "Duomo" del museo civico di Palazzo Giovio e nella sala cataloghi della biblioteca comunale  di Como curata da Maria Angela Previtera

Alois Arnegger: grande maestro del paesaggio


Alois Arnegger è stato un noto pittore austriaco, maestro del paesaggio e ritrattistica che richiama nelle bellissime tele,buna tecnica che può considerarsi molto vicina all’impressionismo.

L’artista nacque a Vienna nel 1879 e ha studiato arte presso l'Accademia di belle arti della sua città, sotto la guida del grande paesaggista Robert Russ e di August Eisenmenger. Agli inizi della sua carriera Arnegger si focalizzò sui paesaggi austriaci. Le sue opere erano centrate su scenari naturali: montagne, boschi ma spesso includevano anche scorci di paesi. Nel 1920 Arnegger visitò l'Italia e rimase affascinato dai suoi panorami soprattutto di quelli costieri. Proprio grazie al Bel Paese, Arnegger imparò ad apprezzare il vedutismo sotto diversi aspetti e la voglia di proporre nuovi soggetti sulle sue tele.
In seguito al suo viaggio l’artista ritrasse in alcuni dei suoi dipinti le coste di Napoli e Capri. Successivamente soggiornò in Lombardia della quale ritrasse i laghi e alcuni paesaggi. Il Lago di Como non poteva certo mancare essendo di una bellezza unica al mondo. Le sue opere sono splendide dipinte con sublime maestria, ricche di luci e di vita. Un artista di grande talento apprezzato da critica e pubblico.
Tornato in Austria, Arnegger si dedicò nuovamente ai paesaggi viennesi chiudendo la parentesi dedicata all’estero.
Artista talentuoso, dal tratto delicato e dal gusto cromatico sopraffino, Arnegger fu anche un padre modello, che istruì il figlio Gottfried alla pittura introducendolo nel mondo dell’arte.
Arnegger dipinse fino alla morte avvenuta a Vienna nel 1936.
Le sue opere sono conservate in numerose collezioni d'arte pubbliche e private in tutto il mondo: a Vienna, Amsterdam, Parigi, Stoccolma, Monaco, New York, Chicago solo per citarne alcune.



Maria Rollo: paesaggi lariani





Maria Rollo è nata a Bernalda un paesino della Basilicata nel 1961 ma si trasferisce e vive a Como. Fin da giovanissima è affascinata dal mondo della pittura come mezzo per esprimere le sue emozioni. Successivamente l' artista affina la sua tecnica ad olio ma incontra la necessità di nuovi stimoli, nuove ricerche ed ha necessità di andare oltre con la sua pittura, di esplorare nuove idee. 
Così dopo aver assistito ed amalgamato nel corso degli anni diverse visioni pittoriche l’artista si crea propria una tecnica particolare: una miscela di colori acrilici con materiali di edilizia che durante la stesura su tela o su tavola riescono a dare al soggetto un aspetto vivo, corposo e materico. Corolle di fiori diventano protagonisti assoluti su sfondi lisci e colorati; papaveri, girasoli, fiordalisi, ninfee...e tanti altri si susseguono in questa sua nuova espressione pittorica ed in esse ritrova entusiasmo e voglia di fare. 



I quadri di Maria Rollo emanano e fanno trasparire la sua dolcezza, la sua sensibilità manifesta, ma anche il suo carattere forte, creativo e deciso.

Il territorio lariano con i suoi bellissimi laghi ha sicuramente ispirato l’artista per i suoi paesaggi ricchi di luce. Il nostro blog ama l'arte e gli artisti che rappresentano, vivono e amano il Lago di Como.

Abbiamo preso le informazioni dal blog di Maria Rollo e vi lasciamo il suo link per poterlo visitare e per entrare in contatto diretto con l’artista per avere informazioni sulle sue opere.