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domenica 25 giugno 2017

Alessandra Fusi: illustrazioni magiche

Oggi non vi parlo di un’artista delle nostre zone, ma di una fantastica pittrice e designer che ha omaggiato il nostro bellissimo lago con il suo tocco magico. Usciamo dai confini lariani per presentare questa donna incredibile. 




Alessandra Fusi nasce a Roma nel 1984, dove frequenta l'IED Institute of Art and Design, laureandosi in illustrazione e animazione multimediale nel 2006. Da allora ha lavorato come illustratrice di libri per bambini, giochi in scatola e prodotti di cancelleria. Alessandra Fusi è un’artista completa: illustratrice, pittrice, grafica, tattoo artsist, designer di gioielli. Il suo talento è indiscutibile e tutte le sue creazioni meravigliose... E’ un’artista che dona orgoglio a tutta l’Italia e non sto esagerando. E’ davvero bravissima!!! 





A livello pittura ha al suo attivo molte mostre personali e collettive in Italia, Francia e Stati Uniti. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: "Tra la Terra e l'acqua", "7 Gatti" (Camelozampa), "Le bel uniforme gris", "Le grand voyage de Tessie" (Anna Chanel), "La Nuit du Saphir" Reine "(Eveil & Découvertes) e la rivista" Focus Family "(Mondadori Group) , Pintoricchio-un mondo in miniatura di Corsare edizioni.
Alessandra ama le fiabe, il tè, la musica, la danza e ovviamente i gatti…. E lo si può intuire da molte delle sue opere… 




Visitate il suo sito e non resterete certo delusi. Guardate che meraviglie è in grado di creare!!! Davvero magica… ci auguriamo che possa tornare presto sul lago di Como per dedicarci molte altre opere!! Lo ammetto sono una sua ammiratrice... ma datemi ascolto e  seguite il  consiglio visitando i siti a lei dedicati: 


seguitela sul suo blog e su facebook





Guardate le sue opere... sono davvero magiche!!!!





domenica 18 giugno 2017

Giò Ponti: orgoglio italiano



Oggi parliamo di un mostro sacro! Per tutti gli appassionati di architettura , arte e design. Un uomo straordinario che ha contribuito a rendere famosa l’Italia nel mondo. Giovanni Ponti, detto Giò. Nasce a Milano nel 1891 ed è stato un designer ed un architetto italiano che condusse una carriera brillante partecipando attivamente alla rinascita del gusto, della bellezza e del design italiano d’eccellenza del dopoguerra.

Giò Ponti si iscrisse al liceo,  ma i suoi studi ebbero un’interruzione e ripresero dopo la prima guerra mondiale. Si laureò in architettura presso il Regio Istituto tecnico superiore nel 1921. Nello stesso anno incontrò l’amore e si sposò con Giulia Vimercati, una nobile di famiglia brianzola da cui ebbe ben quattro figli: Lisa, Giovanna, Letizia e Giulio. 



In quegli anni aprì uno studio con gli architetti Emilio Lancia e Mino Fiocchi e collaborò con gli ingegneri Antonio Fornaroli, Eugenio Soncini e Gioacchino Luigi Mellucci. Due anni dopo partecipò alla I Biennale delle Arti decorative a Monza e fu coinvolto attivamente nell’organizzazione delle triennali di Milano. In questi anni molto prolifici avviò anche la sua attività di designer per Richard Ginori e con le sue stupende ceramiche vinse il "Grand Prix" all' esposizione internazionale delle arti decorative a Parigi nel 1925. Artista e creatore instancabile ebbe tempo per dedicarsi anche all’editoria fondando nel 1928 la rivista Domus, una testata che insieme a Casa Bella rappresentò una sorta di fulcro culturale in tema architettura e design italiano per tutta la seconda metà del Novecento. La rivista nasce sotto il prezioso consiglio del grande giornalista Ugo Ojetti. Sempre nello stesso anno realizza stoffe tessuti e tappeti per la scuola di Cernobbio. Negli anni trenta si dedicò alla Triennale di Milano giunta alla sua quinta edizione e realizzò costumi per la Scala di Milano. Giò Ponti era un punto di riferimento a livello nazionale per tutto ciò che riguardava il design e ricevette numerosi premi sia nazionali che internazionali che lo portarono a diventare professore di ruolo alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1936. Negli anni quaranta fonda la rivista Stile. 



Negli anni cinquanta si unisce a Fornaroli e ad Alberto Rosselli e nasce lo studio Ponti-Fornaroli-Rosselli ove iniziò il periodo lavorativo più intenso e fecondo di questo incredibile designer. Giò Ponti abbandonò i frequenti temi legati al neoclassico del passato e iniziò a guardare al futuro con idee innovative, fresche e giovanili. Giò Ponti ha disegnato moltissimi oggetti nei più svariati campi, dalle scenografie teatrali, alle lampade, alle sedie, agli oggetti da cucina, agli interni di navi. Un artista che mostra un design accattivante e all’avanguardia, uno stile unico e particolare apprezzato e ricercato dai grandi esperti e collezionisti d’arte. Un architetto incredibile basta nominare uno dei simboli indiscussi di Milano: Il grattacielo Pirelli, solo per citarne uno.. Un orgoglio italiano che merita di essere esaltato. Gio Ponti muore a Milano nel 1979.

Ne abbiamo parlato perché questo incredibile maestro è stato legato anche al nostro territorio lariano ma per approfondire la sua conoscenza vi consigliamo di visitare il sito http://www.gioponti.org/it/

Qui troverete ogni informazione in merito. Abbiamo aggiunto questo post per i numerosi lettori dei questo blog (americani e russi ) che ci hanno scritto in forma privata nominando in grandissimo Giò Ponti per testimoniare che l'eccellenza italiana è sempre ammirata e ricercata a livello internazionale. 






Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l'arte...

Giò Ponti

martedì 6 giugno 2017

Jerry Fresia: paesaggi lariani in chiave impressionista



Dedichiamo un altro post all'arte...



Andiamo alla scoperta di artisti sul territorio lariano conoscendo Jerry Fresia, una americano innamorato del lago di Como che vive sul Lario con la bella moglie Conchitina da una decina d’anni, prima a Lenno e ora a Bellagio. La coppia ha una  galleria d'arte nella perla del lago di Como dove il turismo internazionale e gli appassionati d'arte di tutto il mondo, che ogni anno visita la cittadina, possono ammirare ed acquistare le opere di questo artista davvero capace. Fresia, in età giovanile, ha studiato pittura presso l’atelier di William Shultz ed ha conseguito un dottorato in Scienze politiche presso la University of Massachusetts. Grande uomo di cultura, ha insegnato in numerose università negli Stati Uniti e pubblicato testi che riguardano la pratica e l’estetica dell’impressionismo francese.


Jerry Fresia è un artista creativo e dotato. Un pittore capace di far vivere il paesaggio lariano sotto chiave impressionista. Un artista che apprezza la leggerezza, la delicatezza e la libertà espressa nei suoi dipinti attraverso colori tenui armoniosamente combinati. I suoi quadri sono piacevoli, leggeri, freschi e danno  piacere agli occhi e al cuore.  Jerry Fresia ha scoperto il suo talento per la pittura a 40 anni ed ha realizzato un sogno che ha coronato sul nostro bel lago. 



La sua meravigliosa galleria della sapore impressionistico francese è "nascosta" in una delle piccole e caratteristiche strade di Bellagio dove l'artista organizza anche corsi di pittura.

Per ogni informazione in merito vi lasciamo il link della galleria per entrare in contatto direttamente con il proprietario e ricevere ogni tipo di informazione http://www.fresia.com/

Se siete a Bellagio non potete non fermarvi a dare un'occhiata
F R E S I A

Via Roma, 20
22021 Bellagio (CO)
Italy

Apertura da Aprile a Ottobre


Jean Baptiste Camille Corot: uno dei più sensibili paesaggisti dell'Ottocento




Oggi parliamo di arte e più precisamente di Camille-Jean-Baptiste Corot conosciuto anche come Kamill Koro, Kamill Korot, Pere Corot, nato a Parigi il 17 luglio 1796 e figlio di un mercante di stoffa e di una modista, i quali prevedono per lui una vita dedicata al tessile. Dovettero cedere quando si trovarono di fronte al talento e all’interesse che il figlio mostrava verso  il disegno e la pittura e nel 1817  ed  lo appoggiarono per allestire uno studio nella loro casa a Ville-d'Avray .
In seguito si iscrive al laboratorio di Jean Victor Bertin, che lo introduce alla corrente neoclassica  e comincia a dedicarsi alla pittura all'aria aperta. Essendo benestante di famiglia Corot dipinge per passione e per soddisfare la sua sete di arte, senza preoccuparsi di dover incontrare il riscontro del pubblico, dei galleristi e dei mercanti.

Nel 1825 Corot intraprese un   lungo viaggio in alcune  città di alto interesse artistico considerato quasi d'obbligo allora per i paesaggisti (gran tour) ed ovviamente la prima meta fu l’Italia: il paese dove la sua maturazione artistica giunse a una svolta decisiva e dove eseguì più di  duecento disegni e oltre cento  dipinti in meno di tre anni. La bellezza del paesaggio italiano era una fonte continua di ispirazione e voglia di fare. 





In Italia ebbe l'opportunità di ammirare città come Roma e Tivoli, dove rimase senza fiato contemplandone il grande patrimonio artistico. Nel 1828 visitò Napoli e si accostò alla scuola di Posillipo, per poi fare a tappa a Venezia prima di rientrare in Francia . A catturare l'attenzione di Corot in Italia non vi fu solo la bellezza del territorio e le architetture, infatti il pittore rimase  colpito ed ammaliato anche dalla bellezza delle donne italiane. Fu una distrazione a cui fu difficile resistere, ma egli continuò a dedicarsi con la massima attenzione al suo operato artistico.

Tornò in Francia  e passò anni dedicandosi alla pittura. Nel 1829 si recò a Barbizon, una cittadina nei pressi della  foresta di Fontainebleau, per poterne ritrarre le bellezze naturali. L' anno successivo entrò in contatto con un gruppo di pittori appassionati di pittura all’aperto come lui : Théodore Rousseau, Constant Troyon, Jean Francois Millet, Charles Francois Daubigny e Paul Huet e fondarono insieme la scuola di Barbizon, apportando inconsapevolmente un profondo rinnovamento nello studio dal vero e nella pittura paesaggistica sia dell’epoca che odierna. Per Corot fu un periodo assai produttivo dal punto di vista artistico, ma durante l’esposizione dei suoi dipinti nelle varie occasioni pubbliche l'accoglienza del pubblico verso i suoi lavori non fu entusiasmante, una delusione che lo porterà a tornare nuovamente in Italia. 



Corot torna nel bel Paese nel 1834, soggiornando prima a Venezia e successivamente in Toscana apprezzandone la natura selvaggia e i colori suggestivi. Sulla strada del ritorno si fermò in Lombardia e rimase incantato dal lago di Como. In particolare apprezzava i colori e l’atmosfera del lago avvolto nella leggera foschia, una situazione visiva ed emozionale che cambierà ed influenzerà la sua arte in modo decisivo e positivo. Le leggere foschie che il pittore osservava sul lago di Como risvegliano in lui il gusto verso orizzonti e  paesaggi avvolti nella nebbia. La sua sosta in questo luogo magico cambiò totalmente il corso della sua carriera. Nonostante il precedente e scarso riscontro di pubblico verso le sue opere, trovò grazie ad altri dipinti un grande e famoso ammiratore: Charles Baudelaire che difese il suo pittore prediletto contro tutta l'opinione pubblica  e lo definì il capo della moderna scuola di paesaggio. Grazie al suo intervento,  Corot iniziò gradualmente a conquistare il favore della critica e del pubblico e consacrò la sua celebrità nel 1855 con l'Esposizione Universale quando Napoleone III comprò un suo quadro. Da quel momento in poi la sua carriera subì un’impennata inarrestabile. All'inizio del Novecento rivela al pubblico anche dei dipinti più personali e segreti rappresentati da «figure», suscitando anche l'entusiasmo dei cubisti.

Morì, infine, a Parigi il 22 febbraio 1875.