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mercoledì 9 maggio 2018

Alessandro Borghese: "4 ristoranti" sul lago di Como



Torniamo a parlare di personaggi famosi che visitano il lago, ed in questo periodo il più famoso  è sicuramente Alessandro Borghese. Dopo un tira e molla per poter girare il suo “4 Ristoranti” a Como, finalmente le riprese sono iniziate e l’affascinante chef sarà a Como fino all’11 maggio. Sorrisi, strette di mano, selfie, lo chef Alessandro Borghese non si è risparmiato... Amatissimo dalla gente soprattutto dalle signore… e non dite che non è così…

Tra un impegno e l’altro Borghese ha trovato il tempo di fare un giro con l’idrovolante ver visitare il nostro territorio dall'alto. Il famoso furgone è stato avvistato ad Argegno, a Cadenabbia e a Como…. Ci sarà anche un ristorante di Cernobbio??? I nomi dei locali sono top secret e anche se abbiamo avuto qualche soffiata non la scriveremo qui ci dispiace. I quattro ristoranti, che saranno protagonisti della puntata che andrà a giugno, sono segretissimi ovviamente. Il tema dominante sarà il pesce di lago e verranno valutati location, servizio, menù e conto. Alessandro Borghese potrà confermare o “ribaltare il risultato” con la sua votazione.

Alessandro Borghese nasce a San Francisco il 19 novembre 1976, figlio dell’attrice Barbara Bouchet e dell’imprenditore Luigi Borghese.
Dopo il diploma alla Rome International School di Roma si imbarca sulle navi da crociera, dove lavora come cuoco per tre anni.
Il lavoro lo porta a Londra, San Francisco e Parigi. Al suo rientro in Italia frequenta la scuola di sommelier. Torna a viaggiare per lavoro con  destinazione New York. Al suo ritorno in Italia lavora in diversi ristoranti a Milano e Roma. Ha una società, AB Il lusso della semplicità, dedicata al catering e banqueting per la realizzazione di eventi . Alessandro Borghere si occupa anche di consulenze nell'ambito della ristorazione e conduce numerosi programmi televisivi. Una vita piena di impegni che sembra lasciare poco spazio all’amore e invece lo chef è  sposato dal 2009 con Wilma Oliverio, e dalla loro unione sono nate due splendide bambine: Arizona e Alexandra.
Il programma 4 Ristoranti porterà sicuramente tanta visibilità alle nostre belle zone. Grazie a Sky, alla produzione, ad Alessandro Borghese, alla città di Como e a tutti coloro che hanno reso possibile questa visita sul Lario.  


martedì 8 maggio 2018

I Cavalli del Bisbino



Una nostra lettrice ha espresso la volontà di pubblicare un articolo per dare visibilità e spingere tutti ad aiutare e sostenere questa associazione, non lucrativa, il cui scopo è quello occuparsi in tutte della salvaguardia del branco dei Cavalli del Bisbino.
Tutto ebbe inizio nell’inverno del 2008 quando due gruppi di cavalli che vivevano liberi sul Monte Bisbino scesero nei villaggi di Sagno, in territorio Elvetico, e Rovenna alla ricerca disperata di cibo, poiché la montagna era ricoperta da troppa neve. Diversi anni prima il loro proprietario morì e i due branchi sopravvissero sulla montagna sfidando ogni genere di difficoltà. La discesa nei villaggi provocò molte lamentele e si profilò il pericolo che autorità insensibili sequestrassero gli animali per ridurli in cattività o peggio ancora per spedirli al macello. Alcuni proprietari del luogo fecero di tutto per allontanare gli animali dai pascoli con tentativi addirittura di eliminarli. Numerose associazioni e persone sensibili, svizzere e italiane, si mossero per salvarli cercando soluzioni pratiche indirizzate alla sopravvivenza e alla risoluzione dei conflitti sorti nei luoghi della loro presenza. Nel maggio 2010 i cavalli vennero spostati sul versante verso il Monte Generoso, una zona splendida, dove i pascoli sono ricchi e abbondanti. Si trattò della famosa transumanza che riunì un centinaio di volontari uniti dal desiderio di salvare questi meravigliosi cavalli.


Da allora i 24 cavalli del Bisbino appartengono ad un’associazione che porta il loro nome e che conta 400 membri. Il Comune di Lanzo ha messo a disposizione un grande terreno dove i cavalli trascorrono i mesi invernali foraggiati e accuditi dai volontari. In primavera vengono portati sui pascoli alti del Generoso e lì rimangono fino al tardo autunno. L’associazione si affida alla grande professionalità dell'etologo Francesco De Giorgio. La gestione dei cavalli si basa sui principi etologici ed etici dell'approccio zooantropologico. In opposizione a quello antropocentrico, in cui il cavallo deve produrre valore, essere sottomesso e rispondere adeguatamente alle aspettative umane, questo metodo invece mette al centro l'animale, la sua soggettività, la sua capacità espressiva e relazionale con i propri simili e con l'ambiente circostante. (testo dal sito Cavalli del Bisbino).

I cavalli sono di razza Avelignese che deve il proprio nome al paese di Avelegno, vicino a Bolzano. In tedesco paese è chiamato Hafling e il cavallo è quindi conosciuto anche con il nome Haflinger.

Questa razza si distingue per il suo mantello sauro, con coda e criniera chiare. All'inizio fu selezionato come animale da soma e lavori agricoli, negli anni sessanta e settanta venne allevato essenzialmente per la produzione di carne equina; tuttavia, alcuni esemplari trovarono impiego anche nelle scuole di equitazione. I nostri nuovi amici invece hanno la fortuna di essere liberi nel nostro territorio, accuditi ed amati da persone con un cuore grande!!! Quante persone meravigliose ci sono al mondo e i volontari di questa associazione sono davvero fantastici!!!! Un grande complimento a tutti loro!!! Giulia ha voluto fortemente che fosse pubblicato un articolo sul nostro blog, essendo seguitissimo, nella speranza che molte persone possano aiutare l'associazione.

Ogni anno il gruppo affronta numerosi problemi legati al mantenimento dei cavalli.
Un piccolo contributo potrebbe aiutare i volontari per comprare il fieno, per coprire le spese sanitarie e assicurative, per mantenere in ordine il terreno del recinto, oppure per rinnovare e riparare le strutture.


Non perdete tempo e visitate subito il sito http://cavallidelbisbino.com/



Chiedimi di mostrarti poesia in movimento, e ti mostrerò un cavallo.
(Ben Jonson)