Indagatore da tempo dell’arte digitale, l’artista ha coniato il termine “Scanner Art” per definire il particolare procedimento con cui realizza le sue opere.
Musa riduce la definizione dell'immagine che successivamente reinterpreta manualmente attraverso una pittura in bianco e nero, con rari accenni di
altre tinte.
Fabrizio Musa, (Como 1971) vive e lavora tra Como e New York.
Utilizzando lo scanner, Musa trasforma le sue fotografie in file txt (solo testo), ottenendo una riduzione della definizione dell’immagine, successivamente reinterpretata manualmente attraverso una pittura in bianco e nero, con rari accenni di altre tinte. Il metodo di lavoro di Fabrizio Musa, contempla una pluralità di tecniche ed è stato in più occasioni legato all'architettura.
Dal 2008 collabora con l’architetto Mario Botta in un progetto di rielaborazione pittorica delle sue architetture realizzatosi poi in diverse mostre: “Chiesa del Santo Volto Txt” a Torino in occasione del XXIII Congresso Mondiale di Architettura nel 2008, la mostra “Mario Botta.Txt” alla Galleria Montrasio Arte a Monza, fino a “Culture Nature” alla Biennale di Venezia, 12esima Mostra Internazionale di Architettura nel 2010.
Tra le sue ultime mostre si segnalano le personali “Bruxelles.Txt al Museo CIVA (Centre International pour la Ville, l’Architecture et e Paysage) di Bruxelles nel 2010, “Cina,Txt”, Galleria Obraz, Milano, “Tribute to Terragni” presso la sede del Parlamento Europeo di Bruxelles nel 2004, “Terragni.Txt” al Palazzo del Broletto di Como, il wall paint (opera pubblica permanente) 'Novocomum XXL txt' realizzato a Como in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Terragni, 2 wall paint pubblici (permanenti) a Como in Via Carloni Asilo Sant'Elia XXL txt I e II , “Fabrizio Musa” alla galleria Artmakers di Stoccolma, “Bergamo.Txt”, Galleria Triangoloarte Bergamo, e “Tribute to Kubrick” alla Galleria Pitturaitaliana a Milano.
Tra le collettive “Miniartextil 2011” a Como, “Italian Artist in NYC” International Studio and Curatorial Program (ISCP) a Brooklyn, NY, il “Premio Cairo Communication” al Palazzo della Permanente di Milano nel 2004, l’asta da Sotheby’s Milano “MasterPiece”, la 56° edizione del “Premio Michetti” presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare (CH), nel 2005 “Lunchbox auction” con Christie’s NYC alla Wooster Projects Gallery di New York, la “Biennale di Monza” nel 2007, con un’opera dedicata ad una installazione di Mauri, premiata alla Biennale e acquistata dalla città, il “Premio La Fenice” di Venezia nel 2004 e 2005 e la mostra “Plastica d’Artista” al muso della Scienza e Della Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano.
Riguardo ai lavori legati all’architettura dice di lui l’architetto Mario Botta:
“Musa studia il linguaggio dell’architettura traducendolo in modo autonomo sulla tela, facendolo cioè diventare linguaggio pittorico a tutti gli effetti, con risultati che sorprendono, lavora sulla luce come io lavoro sull’organizzazione dello spazio architettonico, riporta nel suo bianco e nero i risultati delle ombre nate dal contesto tridimensionale dell’opera. Ed è per me una sorta di verifica della “tenuta” dei miei lavori: l’architettura è sempre stata pensata come spazio, come struttura tridimensionale, e vederla “appiattita” sulla tela è una lettura che non avevo mai immaginato. La sorpresa è che questo tipo di lettura permette di “immaginare” la terza dimensione, che viene però offerta bidimensionalmente, come una cartografia, una radiografia in positivo tra luce ed ombra, con risultati poetici.”
c/o RATTIFLORA - Via Borgovico, 163 - Como
dal 23 marzo al 26 aprile 2012
aperto da martedì a sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 19.00