Carla Badiali nasce a Novedrate (CO) nel 1907 da Rosa
Molteni ed Ettore, e sin da piccola coltiva la passione per la pittura ad olio. Studia dapprima in Francia,
a Saint-Etienne, dove la pittrice risiederà
a lungo dedicandosi, fin dagli anni della fanciullezza a coltivare le arti, dalla pittura alla
musica. Continua successivamente gli studi in Italia, a Como, dove segue i corsi di
disegno artistico presso l’Istituto Nazionale Setificio. Dopo gli esordi
pittorici in ambito novecentista la Badiali si avvicina ben presto, agli inizi
degli anni Trenta, intorno al 1933, all’astrattismo e, parallelamente
all’attività pittorica, si dedica intensamente all’arte applicata nel campo del
disegno tessile coordinando anche uno dei maggiori laboratori specializzati nel
settore.
L’adesione
della pittrice alle esperienze non figurative la pone ad affiancarsi al
ristretto gruppo di quegli astrattisti
(Rho, Radice ..) che sin dal quarto decennio del secolo seppero ribellarsi alla
retorica dell’arte ufficiale per realizzare una pittura che trovasse in sé stessa le proprie ragioni
di vita., senza alcun intento narrativo e tanto meno celebrativo. Idealmente
derivato da Mondrian e perciò da porsi anche in relazione con un certo tipo di
architettura, caratterizza la pittura della Badiali che rimane un esempio di
realizzazione geometrica attuata con esemplare nitore cromatico ed etico.
Nel 1940 sottoscrive il “ Manifesto del Gruppo primordiali futuristi Sant’Elia”. Nel 1941 è presente, insieme al gruppo futurista della seconda generazione, alla III Mostra del Sindacato nazionale delle Belle Arti al Palazzo dell’Arte di Milano e durante l’anno seguente espone alla XXIII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, dove tornerà di nuovo nel dopoguerra, nel
Tra il 1944 e il 1960 la sua attività espositiva subisce un calo a
causa della guerra alla quale partecipa attivamente alla Resistenza, e degli impegni
familiari, ma riprende in grande spolvero con la partecipazione del 1966 alla
mostra dedicata al primo astrattismo milanese e comasco, allestita per la
XXXIII Biennale di Venezia.