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venerdì 8 febbraio 2013

Mario Radice: grande esponente dell'astrattismo italiano


Mario Radice nasce a Como il 10 agosto 1898 ed  è sicuramente uno degli esponenti più importanti  dell'astrattismo italiano degli anni Trenta e Quaranta e il  capofila del gruppo degli astrattisti comaschi. *Esemplare maestro di un astrattismo integrale, in cui i fattori geometrici posseggono grandissima, ma non esclusiva importanza, Mario Radice è artista di coerenza e dirittura morale ed estetica assolute. Dopo un periodo di sperimentazioni futuristiche superò i limiti provinciali entro cui la seconda fase di quel movimento si andava rinchiudendo, per accogliere le istanze neoplastiche in parallelo con quanto Terragni, nella stessa Como, operava con le sue geniali innovazioni architettoniche. Mondrian fu per lui pretesto di ulteriori conquiste artistiche, ma che non condizionarono la sua personalità. Infatti Radice pur nel rigore d’una composizione a stretti incastri geometrici ha saputo inserire il valore dello spazio evocato da una luce che filtra attraverso gli armoniosi ritmi geometrici a sottolineare una presenza emotiva che non si placa in stesure cromatiche pure, ma sottintende una vibrazione delle superfici e un’articolazione degli elementi in una profondità articolata secondo una cadenza sonora, lirica.*
 


Dai primi anni ’30 si lega agli architetti Terragni, Cereghini, Lingeri Sartoris,Cattaneo e al pittore Manlio Rho.
Con Bardi e Bontempelli fonda nel 1933 la rivista” Quadrante” e nel 1938 con Terragni e Ciliberti il gruppo e la rivista “ Valori primordiali”.
Nel 1934 si fa intensa la frequentazione con la Galleria Milione di Milano, dove stringe amicizia con Reggiani, Ghiringhelli, Bogliardi, Soldati, Fontana e Melotti.
Tra il 1934 e il 1936 esegue le decorazioni per la Casa del Fascio di Como progettata da Giuseppe Terragni e nel 1936 promuove con Manlio Rho e Alberto Sartoris la Mostra di pittura moderna presso Villa Olmo, a Como, dove viene dato ampio spazio all’arte astratta italiana di quell’epoca.
Con Cesare Cattaneo progetta  la fontana di Camerlata che viene provvisoriamente posta, in occasione della VI Triennale, nel Parco Sempione a Milano e che sarà collocata alle porte di Como solo nel 1962.
Negli anni ’40 è ospite quasi fisso alla Biennale internazionale di Venezia e collabora



 

alla fondazione del M.A.C. (Movimento Arte Concreta). Nel frattempo si cimenta anche

nell’attività di critico d’arte per alcuni quotidiani e tiene lezioni private di disegno Negli anni ’60 e ’70 tiene numerosissime mostre presso le più importanti gallerie d’arte italiane, realizza bassorilievi, affreschi e vetrate per numerose chiese, partecipa ad altrettante numerose esposizioni d’arte italiana all’estero e tiene diversi interventi e cicli
di lezioni presso convegni, circoli culturali e accademie, oltre che curare e promuovere

mostre di giovani artisti lombardi.

Muore a Como il 25 luglio 1987


 

*int. Pr. Monteverdi*